In occasione della mostra dedicata alla Civiltà del Settecento a Napoli (1980), Francis Haskell definì il volume dedicato alla collezione dell’ambasciatore inglese William Hamilton, Les Antiquités étrusques, grecques et romaines (1766-’67), come il libro più elegante del XVIII secolo. Un così formidabile indicatore di gusto legato alle rotte del Grand Tour trovò spazio anche nella raccolta libraria della famiglia Jatta ospitata nell’omonimo palazzo a Ruvo di Puglia. La dimora, ora in parte sede del Museo Archeologico Nazionale, rappresentò sin dagli inizi dell’Ottocento un crocevia di interessi legati all’antico e alla cultura classica, in parallelo alle analoghe esperienze dei Bonelli a Barletta (il cui archivio è confluito proprio nel fondo privato Jatta) e dei Martinelli-Palmieri-Meo Evoli a Monopoli che qui soprattutto interessano.
Statue, oggetti antichi o all’antica per «la memoria a difendere». Sul collezionismo antiquario in Puglia e il ‘museo’ di villa Meo Evoli a Monopoli
ANDREA LEONARDI
2022-01-01
Abstract
In occasione della mostra dedicata alla Civiltà del Settecento a Napoli (1980), Francis Haskell definì il volume dedicato alla collezione dell’ambasciatore inglese William Hamilton, Les Antiquités étrusques, grecques et romaines (1766-’67), come il libro più elegante del XVIII secolo. Un così formidabile indicatore di gusto legato alle rotte del Grand Tour trovò spazio anche nella raccolta libraria della famiglia Jatta ospitata nell’omonimo palazzo a Ruvo di Puglia. La dimora, ora in parte sede del Museo Archeologico Nazionale, rappresentò sin dagli inizi dell’Ottocento un crocevia di interessi legati all’antico e alla cultura classica, in parallelo alle analoghe esperienze dei Bonelli a Barletta (il cui archivio è confluito proprio nel fondo privato Jatta) e dei Martinelli-Palmieri-Meo Evoli a Monopoli che qui soprattutto interessano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.