In queste pagine, seppur sinteticamente, intendo cartografare i movimenti e le traiettorie seguite dal cinema giudiziario italiano nella mise-en-scène delle dinamiche processuali incrociando le linee di ricerca su Law and Film dedicate all’analisi della rappresentazione filmica del processo ed agli effetti prodotti dal cinema sulla costruzione di un determinato immaginario collettivo. La tesi che intendo argomentare muove da entrambe le premesse: non solo il cinema giudiziario italiano del Novecento presenta una idea di giustizia ben precisa, la ricerca di un senso di equità spesso oltre, se non addirittura, contro la legge; ma, a differenza del courtroom drama, i film italiani traducono questa idea di giustizia in un regime di segni, non codificato in un “genere”, dove le parole e la sceneggiatura cedono il passo alla forza dei corpi ed alle espressioni dei volti.
Giudici, avvocati ed imputati nel cinema italiano del Novecento. Tra ingiustizia legale e giustizia visiva
Guglielmo Siniscalchi
2022-01-01
Abstract
In queste pagine, seppur sinteticamente, intendo cartografare i movimenti e le traiettorie seguite dal cinema giudiziario italiano nella mise-en-scène delle dinamiche processuali incrociando le linee di ricerca su Law and Film dedicate all’analisi della rappresentazione filmica del processo ed agli effetti prodotti dal cinema sulla costruzione di un determinato immaginario collettivo. La tesi che intendo argomentare muove da entrambe le premesse: non solo il cinema giudiziario italiano del Novecento presenta una idea di giustizia ben precisa, la ricerca di un senso di equità spesso oltre, se non addirittura, contro la legge; ma, a differenza del courtroom drama, i film italiani traducono questa idea di giustizia in un regime di segni, non codificato in un “genere”, dove le parole e la sceneggiatura cedono il passo alla forza dei corpi ed alle espressioni dei volti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.