La valutazione delle performance in ambito sanitario

1. Introduzione Molti Paesi europei sanno che la necessità, ormai indifferibile, di riduzione del debito pubblico passa attraverso la razionalizzazione della Spesa Sanitaria, accompagnata da una gestione fortemente efficiente dei servizi nel rispetto dell’autonomia organizzativa e gestionale delle Regioni e lasciando allo Stato la competenza esclusiva di individuare i LEA equamente in tutto il territorio nazionale. Tutti concordano che il miglioramento e la valutazione della qualità sono elementi essenziali per il buon sviluppo e per la sostenibilità economica dei sistemi sanitari. L’Institute of Medicine (I.O.M.) conferma che l’assistenza sanitaria è «il grado in cui i servizi sanitari per gli individui e la popolazione accrescono la possibilità [di ottenere] l’outcome (cioè il risultato) sanitario desiderato, in maniera coerente con le competenze professionali disponibili» (I.O.M., 1990). Autorevoli istituzioni confermano che, per ottenere un miglioramento dei servizi sanitari erogati (e quindi un miglioramento nello stato di salute della popolazione), occorre migliorare i processi, come dice Donabedian, affinché possano migliorare anche gli esiti: la misurazione (tramite standard e indicatori appositamente selezionati) e la valutazione dei processi e dei risultati (in termini di efficienza economica ed efficacia clinica) ottenuti dalle strutture ospedaliere relativamente ai servizi sanitari erogati viene comunemente definita “valutazione della performance” delle strutture (Eddy D.M., 1998; Mc Intyre D., Rogers L., Heier E.J., 2001).