Le periferie rappresentano la più grande sfida urbana dei prossimi decenni. Sebbene le periferie siano caratterizzate per lo più da aspetti negativi, ciò non significa che non abbiano caratteristiche di bellezza e armonia che devono solo essere valorizzate. Il processo di espansione caotico, disordinato e frettoloso delle periferie urbane non si è mai interrotto. Ma negli ultimi anni il tema della riqualificazione delle aree periferiche delle città è al centro delle politiche promosse dall'Unione Europea, con l'obiettivo di una riqualificazione economica, sociale e territoriale. Inoltre, molti studiosi ed esperti hanno, in un certo senso, riscoperto e riconsiderato la periferia ponendosi con un diverso atteggiamento concettuale e metodologico. Lo sguardo sulla periferia così si identifica, ora, come parte viva della città su cui investire. Ma in quali zone e come si può intervenire in periferia? La concezione di periferia, attualmente, si basa sulla configurazione di “nuove centralità”, capaci di creare polarità di aggregazione e spazi sociali nel tessuto periferico dove trovare commercio, spettacolo, cultura. Diversi sono gli indirizzi: proposte di integrazione sociale delle classi, dei giovani, anziani e famiglie, di integrazione funzionale a diversi livelli dello spazio pubblico, aziendale, del piccolo artigianato, e residenziale e di promozione e ricerca di nuovi modelli di insediamento e rilancio dei quartieri di edilizia popolare. Si è cercato di utilizzare finanziamenti, senza però riuscire a dinamizzare il potenziale interno di tali aree. Sono stati realizzati interventi infrastrutturali a volte non accompagnati da politiche di sviluppo del capitale umano, delle imprese locali e della capacità innovativa. Si tratta di politiche sbilanciate che hanno reso la periferia ancor più vulnerabile, facendo crescere le diseguaglianze, ancora più evidenti durante la pandemia. Il contributo cercherà di analizzare alcune esperienze comparate di intervento, mostrando punti di forza e di debolezza dei casi considerati.

Diseguaglianze e integrazione nelle aree periferiche urbane. Dinamiche territoriali e esperienze comparate

Grumo R.
2022-01-01

Abstract

Le periferie rappresentano la più grande sfida urbana dei prossimi decenni. Sebbene le periferie siano caratterizzate per lo più da aspetti negativi, ciò non significa che non abbiano caratteristiche di bellezza e armonia che devono solo essere valorizzate. Il processo di espansione caotico, disordinato e frettoloso delle periferie urbane non si è mai interrotto. Ma negli ultimi anni il tema della riqualificazione delle aree periferiche delle città è al centro delle politiche promosse dall'Unione Europea, con l'obiettivo di una riqualificazione economica, sociale e territoriale. Inoltre, molti studiosi ed esperti hanno, in un certo senso, riscoperto e riconsiderato la periferia ponendosi con un diverso atteggiamento concettuale e metodologico. Lo sguardo sulla periferia così si identifica, ora, come parte viva della città su cui investire. Ma in quali zone e come si può intervenire in periferia? La concezione di periferia, attualmente, si basa sulla configurazione di “nuove centralità”, capaci di creare polarità di aggregazione e spazi sociali nel tessuto periferico dove trovare commercio, spettacolo, cultura. Diversi sono gli indirizzi: proposte di integrazione sociale delle classi, dei giovani, anziani e famiglie, di integrazione funzionale a diversi livelli dello spazio pubblico, aziendale, del piccolo artigianato, e residenziale e di promozione e ricerca di nuovi modelli di insediamento e rilancio dei quartieri di edilizia popolare. Si è cercato di utilizzare finanziamenti, senza però riuscire a dinamizzare il potenziale interno di tali aree. Sono stati realizzati interventi infrastrutturali a volte non accompagnati da politiche di sviluppo del capitale umano, delle imprese locali e della capacità innovativa. Si tratta di politiche sbilanciate che hanno reso la periferia ancor più vulnerabile, facendo crescere le diseguaglianze, ancora più evidenti durante la pandemia. Il contributo cercherà di analizzare alcune esperienze comparate di intervento, mostrando punti di forza e di debolezza dei casi considerati.
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