Recuperare il “materno” nella dimensione di cura autentica: una proposta pedagogica contro il radicalismo violento giovanile

In the current era in which capitalism and functionalism have weakened human ties and deconstructed society, boys and girls live in a condition of worrying passive nihilism that is leading to the spread of increasingly alarming phenomena of violent radicalization. In this perspective, this contribution intends to reflect on the need to recover ‘the maternal dimension’ in the parent-child relationship. A dimension that symbolically represents ‘authentic human care’, pedagogically understood as an essential quality of the human condition (Iori, 2007) which in its essence responds to an ontological and vital need: that of continuing to be; to an ethical necessity: that of being there with meaning; and to a therapeutic need: that of repairing being there (Mortari, 2015). A cure to be revalued, today, to cope with the human ‘un-bond’ that characterizes the social ‘description’.

Nell’epoca attuale in cui il capitalismo e il funzionalismo hanno indebolito i legami umani e destrutturato la società, i ragazzi e le ragazze vivono una condizione di nichilismo passivo preoccupante che sta portando al diffondersi di fenomeni sempre più allarmanti di radicalizzazione violenta. In tale prospettiva il presente contributo intende riflettere sulla necessità di recuperare nella relazione genitori-figli, ‘la dimensione del materno’. Una dimensione che rappresenta simbolicamente la ‘cura umana autentica’, pedagogicamente intesa come qualità essenziale della condizione umana (Iori, 2007) che nella sua essenza risponde ad una necessità ontologica e vitale: quella di continuare a essere; ad una necessità etica: quella di esserci con senso; e ad una necessità terapeutica: quella di riparare l’esserci (Mortari, 2015). Una cura da rivalorizzare, oggi, per far fronte allo ‘s-legame’ umano che caratterizza la ‘desctruction ‘sociale.