Composing for the Films, written by Theodor W. Adorno and Hanns Eisler in 1947, seems to have been consigned to a fate of oblivion. The reasons could be related to the controversy about the authorship of the work or to the fact that it contains condensed theses that some consider outdated or, again, to the preference given to themes such as dodecaphonic music, fetishism in music, jazz or pop music considered more relevant. On closer examination, however, this essay reveals a tendentially underestimated importance that lies in the fact that it summarizes the theses that Adorno elaborates in relation to mass music (pop music and jazz) and those related to the cultural industry. It is then interesting, fifty years after Adorno’s death, to restore dignity and centrality to Composing for the Films, also by virtue of the attempt, which perhaps elsewhere does not appear with equal sincerity, to mediate between music and technology.
Composing for the Films, scritto da Theodor W. Adorno e Hanns Eisler nel 1947, sembra essere stato consegnato a un destino di sostanziale oblio. I motivi potrebbero essere legati alla querelle sull’autorialità del lavoro, che secondo alcuni conterrebbe poco di “adorniano”, oppure al fatto che in esso sono condensate tesi che qualcuno considera superate oppure, ancora, alla preferenza data a temi come la musica dodecafonica, il feticismo in musica, il jazz o la pop music considerati più rilevanti. A una lettura approfondita, invece, questo saggio rivela un’importanza tendenzialmente sottovalutata e che risiede nel fatto di sintetizzare le tesi che Adorno elabora in relazione alla musica di massa (pop music e jazz) e quelle relative all’industria culturale. È allora interessante, a cinquant’anni dalla morte di Adorno, ridare dignità e centralità a Composing for the Films, anche in virtù del tentativo, che forse altrove non compare con eguale sincerità, di mediare tra musica e tecnologia.
Musica: teoria del film e composizione in Adorno
Fronzi
2019-01-01
Abstract
Composing for the Films, scritto da Theodor W. Adorno e Hanns Eisler nel 1947, sembra essere stato consegnato a un destino di sostanziale oblio. I motivi potrebbero essere legati alla querelle sull’autorialità del lavoro, che secondo alcuni conterrebbe poco di “adorniano”, oppure al fatto che in esso sono condensate tesi che qualcuno considera superate oppure, ancora, alla preferenza data a temi come la musica dodecafonica, il feticismo in musica, il jazz o la pop music considerati più rilevanti. A una lettura approfondita, invece, questo saggio rivela un’importanza tendenzialmente sottovalutata e che risiede nel fatto di sintetizzare le tesi che Adorno elabora in relazione alla musica di massa (pop music e jazz) e quelle relative all’industria culturale. È allora interessante, a cinquant’anni dalla morte di Adorno, ridare dignità e centralità a Composing for the Films, anche in virtù del tentativo, che forse altrove non compare con eguale sincerità, di mediare tra musica e tecnologia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.