In Sardegna forse anche più che in altri luoghi la questione dell’identità ha assunto nel tempo rilevanza e significati politici di primissimo piano, dando luogo all’elaborazione di complesse e stratificate mitologie: geografie simboliche (l’isola nell’isola), figure esemplari (il bandito/pastore resistente), letture etnonazionaliste della storia. Il saggio si propone di esplorare il tema dell’identità sarda, «quanto mai incerto, mutevole, problematico, più congeniale allo scontro e all’affronto che al confronto» avvertiva alcuni anni fa Giulio Angioni, prendendo le mosse da questo complesso e ingombrante paesaggio storico, per mettere in evidenza tensioni e aperture nelle sue possibili declinazioni contemporanee. Si tratta, in particolare, di riflettere sulle forme che l’identità assume in un’epoca nella quale il linguaggio dell’identità è diventato pervasivo ed egemonico, e i prodotti dell’immaginazione identitaria sono oggetto di valorizzazione e promozione da parte delle istituzioni. Di cosa è fatta l’identità di cui si discute, quali sono gli elementi che la costituiscono? Esiste un’identità sarda, o esiste piuttosto una pluralità irriducibile di configurazioni identitarie (come proponeva Benedetto Caltagirone nel titolo di un suo libro)? Quale è la sua natura: si tratta un catalogo di differenze empiricamente rilevabili o di una costruzione culturale che seleziona, scarta, attribuisce significati? La ricerca dell’identità è una forma di resistenza all’omologazione globale, o piuttosto una forma di adattamento alle logiche dell’accumulazione flessibile (Harvey)? E qual è il ruolo delle istituzioni culturali nella codificazione dell’identità?
Ripensare l’identità: tra elaborazioni mitiche e politiche patrimoniali
Satta, Gino
2022-01-01
Abstract
In Sardegna forse anche più che in altri luoghi la questione dell’identità ha assunto nel tempo rilevanza e significati politici di primissimo piano, dando luogo all’elaborazione di complesse e stratificate mitologie: geografie simboliche (l’isola nell’isola), figure esemplari (il bandito/pastore resistente), letture etnonazionaliste della storia. Il saggio si propone di esplorare il tema dell’identità sarda, «quanto mai incerto, mutevole, problematico, più congeniale allo scontro e all’affronto che al confronto» avvertiva alcuni anni fa Giulio Angioni, prendendo le mosse da questo complesso e ingombrante paesaggio storico, per mettere in evidenza tensioni e aperture nelle sue possibili declinazioni contemporanee. Si tratta, in particolare, di riflettere sulle forme che l’identità assume in un’epoca nella quale il linguaggio dell’identità è diventato pervasivo ed egemonico, e i prodotti dell’immaginazione identitaria sono oggetto di valorizzazione e promozione da parte delle istituzioni. Di cosa è fatta l’identità di cui si discute, quali sono gli elementi che la costituiscono? Esiste un’identità sarda, o esiste piuttosto una pluralità irriducibile di configurazioni identitarie (come proponeva Benedetto Caltagirone nel titolo di un suo libro)? Quale è la sua natura: si tratta un catalogo di differenze empiricamente rilevabili o di una costruzione culturale che seleziona, scarta, attribuisce significati? La ricerca dell’identità è una forma di resistenza all’omologazione globale, o piuttosto una forma di adattamento alle logiche dell’accumulazione flessibile (Harvey)? E qual è il ruolo delle istituzioni culturali nella codificazione dell’identità?I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.