A partire dagli anni 70 il settore vinicolo è stato regolato da una Organizzazione Comune di Mercato (OCM) i cui strumenti di salvaguardia e sviluppo nel corso degli anni sono diventati obsoleti rispetto al mercato globale in continua evoluzione. Questa inadeguatezza ha determinato l’insorgere della necessità di una riforma radicale della suddetta organizzazione, per contrastare la crescente concorrenza e aggiornare viticoltori, produttori e commercianti rendendo il settore più flessibile e disponibile a soddisfare le domande dei consumatori. L’Unione Europea vanta oltre un milione e mezzo di aziende vitivinicole che occupano il 2% dell’intera superficie agricola europea, una grande tradizione enologica e prodotti di grandissima qualità. Purtroppo questi elementi non bastano a salvare il settore visto che i consumi scendono e le esportazioni in provenienza dei Paesi del Nuovo Mondo stanno invadendo il mercato. Negli ultimi dieci anni le importazioni sono incrementate del 10% circa all’anno ma il mercato non si è rivelato parimenti prospero per quanto riguarda le nostre esportazioni . Il fatto è che in Europa si produce troppo vino che a causa dell’agguerrita concorrenza non viene assorbito dal mercato, spendiamo troppi soldi per smaltire le eccedenze a discapito di investimenti tesi a incrementare qualità e competitività.

Proposte di riforma del settore del vino nell’Unione europea

DEL VESCOVO DONATELLA
2006-01-01

Abstract

A partire dagli anni 70 il settore vinicolo è stato regolato da una Organizzazione Comune di Mercato (OCM) i cui strumenti di salvaguardia e sviluppo nel corso degli anni sono diventati obsoleti rispetto al mercato globale in continua evoluzione. Questa inadeguatezza ha determinato l’insorgere della necessità di una riforma radicale della suddetta organizzazione, per contrastare la crescente concorrenza e aggiornare viticoltori, produttori e commercianti rendendo il settore più flessibile e disponibile a soddisfare le domande dei consumatori. L’Unione Europea vanta oltre un milione e mezzo di aziende vitivinicole che occupano il 2% dell’intera superficie agricola europea, una grande tradizione enologica e prodotti di grandissima qualità. Purtroppo questi elementi non bastano a salvare il settore visto che i consumi scendono e le esportazioni in provenienza dei Paesi del Nuovo Mondo stanno invadendo il mercato. Negli ultimi dieci anni le importazioni sono incrementate del 10% circa all’anno ma il mercato non si è rivelato parimenti prospero per quanto riguarda le nostre esportazioni . Il fatto è che in Europa si produce troppo vino che a causa dell’agguerrita concorrenza non viene assorbito dal mercato, spendiamo troppi soldi per smaltire le eccedenze a discapito di investimenti tesi a incrementare qualità e competitività.
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