Vicino alle idee liberali di Gobetti e alla riflessione marxista di Mondolfo, Saragat aderì, nel 1922, al Partito socialista unitario di Matteotti e Turati, facendo propri fin dalla giovinezza i temi del socialismo riformista. Durante il fascismo andò in esilio in Austria nel 1926. Nel 1930 si trasferì in Francia, dove fu protagonista della riunificazione del PSI e dell'unità d'azione antifascista. Rientrato in Italia nel 1943, partecipò ad attività istituzionali e di governo, accettando la nomina ad ambasciatore in Francia nel 1945. Da Parigi riferì a De Gasperi degli incontri con l'ambasciatore sovietico Bogomolov e dei timori dell'URSS sulla possibile nascita di un “terzo blocco” socialdemocratico europeo. Ciò portò alla convinzione che l'antica avversione comunista per le socialdemocrazie avrebbe ripreso vigore dopo la guerra. Ai tentativi del Psi di fondersi con il PCI si oppose Saragat, a partire dal congresso socialista del 1946, seguito, pochi mesi dopo, dalla scissione di Palazzo Barberini.

Le ragioni di palazzo Barberini. Il pensiero politico di Saragat negli anni della formazione (1922-1946)

Michele Donno
2022-01-01

Abstract

Vicino alle idee liberali di Gobetti e alla riflessione marxista di Mondolfo, Saragat aderì, nel 1922, al Partito socialista unitario di Matteotti e Turati, facendo propri fin dalla giovinezza i temi del socialismo riformista. Durante il fascismo andò in esilio in Austria nel 1926. Nel 1930 si trasferì in Francia, dove fu protagonista della riunificazione del PSI e dell'unità d'azione antifascista. Rientrato in Italia nel 1943, partecipò ad attività istituzionali e di governo, accettando la nomina ad ambasciatore in Francia nel 1945. Da Parigi riferì a De Gasperi degli incontri con l'ambasciatore sovietico Bogomolov e dei timori dell'URSS sulla possibile nascita di un “terzo blocco” socialdemocratico europeo. Ciò portò alla convinzione che l'antica avversione comunista per le socialdemocrazie avrebbe ripreso vigore dopo la guerra. Ai tentativi del Psi di fondersi con il PCI si oppose Saragat, a partire dal congresso socialista del 1946, seguito, pochi mesi dopo, dalla scissione di Palazzo Barberini.
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