Il potere non è mai forte, o non lo è abbastanza. Non si fonda su chi lo possiede. C’è sempre l’alterità con cui eternamente gioca. E la sua fragilità è proprio nell’alterità. Chi ha il potere non è anche chi decide la sua sorte (altrimenti chi decide non starebbe lì a perire); la sorte appare invece appesa al filo sottile dell’altro da sé. Nulla è perciò ab-solutus, indipendente cioè dal mondo. Due simboli o metafore, fra tante, accompagnano secondo Bruno Montanari la caducità del potere. Sono Riccardo III di Shakespeare e Don Giovanni di Mozart.
Il potere debole, i diritti forti. A partire da un libro di Bruno Montanari
Antonio Incampo
2022-01-01
Abstract
Il potere non è mai forte, o non lo è abbastanza. Non si fonda su chi lo possiede. C’è sempre l’alterità con cui eternamente gioca. E la sua fragilità è proprio nell’alterità. Chi ha il potere non è anche chi decide la sua sorte (altrimenti chi decide non starebbe lì a perire); la sorte appare invece appesa al filo sottile dell’altro da sé. Nulla è perciò ab-solutus, indipendente cioè dal mondo. Due simboli o metafore, fra tante, accompagnano secondo Bruno Montanari la caducità del potere. Sono Riccardo III di Shakespeare e Don Giovanni di Mozart.File in questo prodotto:
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