This paper analyses the Christian polemic against ritual dances, which were still performed by Christians in the sixth century to honour God and the saints in sacred spaces, as Cesarius of Arles testifies. Indeed, the Bishop of Arles condemned these choreutic rituals, which were considered pagan, obscene and above all in competition with the liturgy officially permitted within the sacred spaces by the ecclesiastical hierarchy wishing to curb devotional customs that undermined the authority of the Chrch in its role of controlling sacred spaces and mediating between men, God, the martyrs and the afterlife.

Il presente lavoro analizza la polemica cristiana contro le danze rituali, che erano eseguite dai cristiani per onorare Dio e i santi negli spazi sacri ancora nel VI secolo, come testimonia Cesario di Arles. Il vescovo di Arles, infatti, condannò tali pratiche coreutiche, che erano considerate di ascendenza pagana, spesso oscene e soprattutto concorrenziali con la liturgia ufficialmente consentita all’interno degli spazi sacri da parte della gerarchia ecclesiastica, intenta ad arginare consuetudini, che intaccavano l’autorità della Chiesa nel suo ruolo di controllo degli spazi sacri e di mediazione tra gli uomini, Dio, i martiri e l’aldilà.

Danze rituali proibite in spazi sacri contesi: note sulla polemica anticoreutica di Cesario di Arles

Mario Resta
2022-01-01

Abstract

This paper analyses the Christian polemic against ritual dances, which were still performed by Christians in the sixth century to honour God and the saints in sacred spaces, as Cesarius of Arles testifies. Indeed, the Bishop of Arles condemned these choreutic rituals, which were considered pagan, obscene and above all in competition with the liturgy officially permitted within the sacred spaces by the ecclesiastical hierarchy wishing to curb devotional customs that undermined the authority of the Chrch in its role of controlling sacred spaces and mediating between men, God, the martyrs and the afterlife.
2022
978-88-372-3691-5
Il presente lavoro analizza la polemica cristiana contro le danze rituali, che erano eseguite dai cristiani per onorare Dio e i santi negli spazi sacri ancora nel VI secolo, come testimonia Cesario di Arles. Il vescovo di Arles, infatti, condannò tali pratiche coreutiche, che erano considerate di ascendenza pagana, spesso oscene e soprattutto concorrenziali con la liturgia ufficialmente consentita all’interno degli spazi sacri da parte della gerarchia ecclesiastica, intenta ad arginare consuetudini, che intaccavano l’autorità della Chiesa nel suo ruolo di controllo degli spazi sacri e di mediazione tra gli uomini, Dio, i martiri e l’aldilà.
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