Il sapere che s’insegna e apprende a scuola non è qualcosa di inerte, lontano e altro da noi, ma è qualcosa di vivo che ci riguarda, che ci forma e che è destinato a interpellarci direttamente e continuamente, anche oltre la scuola. L’uomo insegna all’uomo e insegna in varie forme e modi ma, quali che siano le forme e i modi dell’acquisizione culturale, quest’ultima dovrebbe sempre riguardare contenuti aperti, connessi con la vita e l’intenzione di un valore per l’esistenza. Se ci si pensa, cos’è la cultura se non questo: l’indice profondo di un senso diverso dell’umanità rispetto alla naturalità? E cosa c’è di più “culturale” oggi dell’ideale di civismo? Di questo tratta l’educazione civica: di un ideale esigente e difficile da insegnare e da far imparare. I suoi termini sono i termini di un lessico articolato: diritti, libertà, dignità, giustizia, equità, solidarietà, autonomia, eguaglianza. E noi impieghiamo questi termini e questo lessico per descrivere il mondo, interpretare processi di mutamento sociale e per insegnare a chi nasce distinzioni essenziali: fra cittadini e sudditi, fra democrazie e totalitarismi, fra diritti e doveri. All’educazione civica spetta il compito di spiegare questi concetti astratti rappresentando in aula – attraverso una didattica concreta – l’esperienza (vissuta/da vivere) del diventare cives, ovvero cittadini.
Professionalità docente e insegnamento dell’Educazione civica
Perla, L.
2022-01-01
Abstract
Il sapere che s’insegna e apprende a scuola non è qualcosa di inerte, lontano e altro da noi, ma è qualcosa di vivo che ci riguarda, che ci forma e che è destinato a interpellarci direttamente e continuamente, anche oltre la scuola. L’uomo insegna all’uomo e insegna in varie forme e modi ma, quali che siano le forme e i modi dell’acquisizione culturale, quest’ultima dovrebbe sempre riguardare contenuti aperti, connessi con la vita e l’intenzione di un valore per l’esistenza. Se ci si pensa, cos’è la cultura se non questo: l’indice profondo di un senso diverso dell’umanità rispetto alla naturalità? E cosa c’è di più “culturale” oggi dell’ideale di civismo? Di questo tratta l’educazione civica: di un ideale esigente e difficile da insegnare e da far imparare. I suoi termini sono i termini di un lessico articolato: diritti, libertà, dignità, giustizia, equità, solidarietà, autonomia, eguaglianza. E noi impieghiamo questi termini e questo lessico per descrivere il mondo, interpretare processi di mutamento sociale e per insegnare a chi nasce distinzioni essenziali: fra cittadini e sudditi, fra democrazie e totalitarismi, fra diritti e doveri. All’educazione civica spetta il compito di spiegare questi concetti astratti rappresentando in aula – attraverso una didattica concreta – l’esperienza (vissuta/da vivere) del diventare cives, ovvero cittadini.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


