The present paper provides a comparative analysis of imperial and canonical legislation concerning the abduction of lay or consecrated women in the 4th century, when both legislations delineated the distinctive features of the abovementioned crimen. The imperial law showed both an extreme severity towards abductors and a leniency towards lay and consecrated women, who were considered innocent; however, women were not allowed to live together with their abductors. On the other hand, the canonical legislation severely punished abductors and considered lay women innocent; nonetheless, contrary to the provisions in the civil laws, the ecclesiastical legislation condemned consecrated women who consented to abduction. Thus, the aim of the paper is to reconstruct the basic outline of both legislative systems and to identify a set of key features that are capable of describing the female submission to both the will of male members of the family and/or the provisions in the canonical laws: indeed, the consent to abduction often represented an extreme attempt on the part of women to determine their own lives.

Il presente lavoro analizza in maniera comparativa la legislazione imperiale e quella canonica relativamente al rapimento di donne laiche o consacrate nel IV secolo, nel corso del quale entrambi i sistemi legislativi avevano delineato i tratti distintivi del suddetto crimen. La legge imperiale mostrava severità nei confronti dei rapitori e una certa indulgenza nei confronti delle donne laiche e consacrate, che erano considerate innocenti, ma alle quali non era permesso di vivere insieme con i loro rapitori. Inoltre, la legislazione canonica puniva severamente i rapitori e considerava innocenti le donne laiche, ma, contrariamente alle disposizioni delle leggi civili, condannava le donne consacrate, che avevano acconsentito al proprio rapimento. Dunque, attraverso la condanna del rapimento, entrambe le legislazioni sancivano la sudditanza femminile alla volontà dei membri maschili della famiglia e/o alle disposizioni delle leggi canoniche: infatti, il consenso al rapimento rappresentava spesso un estremo tentativo da parte delle donne di decidere della propria vita.

Lay or Consecrated, Subjected and Subtracted: The Abduction of Women in 4th Century Canonical Legislation

Mario Resta
2022-01-01

Abstract

The present paper provides a comparative analysis of imperial and canonical legislation concerning the abduction of lay or consecrated women in the 4th century, when both legislations delineated the distinctive features of the abovementioned crimen. The imperial law showed both an extreme severity towards abductors and a leniency towards lay and consecrated women, who were considered innocent; however, women were not allowed to live together with their abductors. On the other hand, the canonical legislation severely punished abductors and considered lay women innocent; nonetheless, contrary to the provisions in the civil laws, the ecclesiastical legislation condemned consecrated women who consented to abduction. Thus, the aim of the paper is to reconstruct the basic outline of both legislative systems and to identify a set of key features that are capable of describing the female submission to both the will of male members of the family and/or the provisions in the canonical laws: indeed, the consent to abduction often represented an extreme attempt on the part of women to determine their own lives.
2022
Il presente lavoro analizza in maniera comparativa la legislazione imperiale e quella canonica relativamente al rapimento di donne laiche o consacrate nel IV secolo, nel corso del quale entrambi i sistemi legislativi avevano delineato i tratti distintivi del suddetto crimen. La legge imperiale mostrava severità nei confronti dei rapitori e una certa indulgenza nei confronti delle donne laiche e consacrate, che erano considerate innocenti, ma alle quali non era permesso di vivere insieme con i loro rapitori. Inoltre, la legislazione canonica puniva severamente i rapitori e considerava innocenti le donne laiche, ma, contrariamente alle disposizioni delle leggi civili, condannava le donne consacrate, che avevano acconsentito al proprio rapimento. Dunque, attraverso la condanna del rapimento, entrambe le legislazioni sancivano la sudditanza femminile alla volontà dei membri maschili della famiglia e/o alle disposizioni delle leggi canoniche: infatti, il consenso al rapimento rappresentava spesso un estremo tentativo da parte delle donne di decidere della propria vita.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/408613
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