Nonostante l’attualità e la rilevanza del tema, manca tutt’oggi una delineazione univoca delle dimensioni fondanti e dei confini entro i quali inscrivere il benessere sociale, poiché risultano ancora poco chiari i termini di una pratica educativa che possa impegnarsi nella riscoperta della centralità della persona, per provare a tracciare linee di costruzione del benessere sociale del cittadino. I radicali mutamenti socio-economici in corso (invecchiamento demografico, nuovi modelli di famiglia, flessibilità del lavoro, crescita delle disuguaglianze, migrazioni, debito pubblico, pandemia ecc..) caratterizzano gli odierni sistemi di welfare per la loro in-sostenibilità, in particolare sotto l’aspetto economico-finanziario, e la loro inadeguatezza, per l’incapacità di dare risposte efficaci alle nuove tensioni sociali e per il ricorso ancora evidente a un approccio di tipo assistenzialistico. Inadeguatezza e insostenibilità sono due categorie tra loro connesse in un perverso circolo vizioso, perché considerare le persone in difficoltà semplici consumatori passivi di servizi significa creare dipendenza anziché benessere e alimentare di fatto una insostenibile rincorsa tra bisogni e costi sempre crescenti. È necessario, in prima battuta, adottare una nuova visione che ponga al centro la persona e la sua rete di relazioni anziché le tipologie di servizi di cui necessita, sposando una logica di inclusione e coesione sociale.

Rapporti tra istituzioni locali e/per il benessere sociale

Elia G
2022-01-01

Abstract

Nonostante l’attualità e la rilevanza del tema, manca tutt’oggi una delineazione univoca delle dimensioni fondanti e dei confini entro i quali inscrivere il benessere sociale, poiché risultano ancora poco chiari i termini di una pratica educativa che possa impegnarsi nella riscoperta della centralità della persona, per provare a tracciare linee di costruzione del benessere sociale del cittadino. I radicali mutamenti socio-economici in corso (invecchiamento demografico, nuovi modelli di famiglia, flessibilità del lavoro, crescita delle disuguaglianze, migrazioni, debito pubblico, pandemia ecc..) caratterizzano gli odierni sistemi di welfare per la loro in-sostenibilità, in particolare sotto l’aspetto economico-finanziario, e la loro inadeguatezza, per l’incapacità di dare risposte efficaci alle nuove tensioni sociali e per il ricorso ancora evidente a un approccio di tipo assistenzialistico. Inadeguatezza e insostenibilità sono due categorie tra loro connesse in un perverso circolo vizioso, perché considerare le persone in difficoltà semplici consumatori passivi di servizi significa creare dipendenza anziché benessere e alimentare di fatto una insostenibile rincorsa tra bisogni e costi sempre crescenti. È necessario, in prima battuta, adottare una nuova visione che ponga al centro la persona e la sua rete di relazioni anziché le tipologie di servizi di cui necessita, sposando una logica di inclusione e coesione sociale.
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