Verso la sommità del Monte (Pg. XXVIII, 40) la «donna soletta che si gìa» è Matelda, donna del sublime piacere naturale, fra godimento estetico, delicatezza d’animo e profondità di sentire. Segno di rigenerazione, Matelda annuncia la personale salvezza di Dante, interprete dell’umanità. Il desiderio di avvicinarsi a lei è aspirazione all’altezza, per la bellezza colma di grazia. E la tradizione letteraria lievita di forti valori spirituali; come sul Parnaso, per Dante sul Sacro Monte l’incontro con le ‘nuove Muse’ è decisivo: le tre Virtù teologali e le quattro cardinali, con Beatrice e con Matelda, sono in grado di distillare la Verità della natura e di affidarla al Poeta, sacro interprete e successore di Enea e Paolo. Amorosa e lieta, Matelda è ricolma di speranza realizzata in carità: è la nuova Eva senza peccato, ricca di fiducia in Dio e colma della fiducia da Dio in lei profusa. Nel piacere narrativo-poetologico al femminile, la scena di Matelda è sacrale, idillio profetico come arra della vera beatitudine.

Towards the top of the mountain (Pg. XXVIII, 40) the "donna soletta che si già" is Matelda, a woman of sublime natural pleasure, between aesthetic enjoyment, delicacy of soul and depth of feeling. A sign of re generation, Matelda announces the personal salvation of Dante, interpret er of humanity. The desire to get close to her is an aspiration towards height, for her beauty full of grace. And the literary tradition is leavened by strong spiritual values; as on Parnassus, for Dante on the Sacro Monte the meeting with the 'new Muses' is decisive: the three theological Virtues and the four cardinals, with Beatrice and Matelda, are able to distill the Truth of nature and entrust it to the Poet, sacred interpreter and successor of Ae neas and Paul. Loving and happy, Matelda is full of hope realized in chari ty: she is the new Eve without sin, full of trust in God and full of God's pro fuse trust in her. In the feminine narrative-poetological pleasure, Matelda's scene is sacral, a prophetic idyll as the “arra” of true bliss.

Matelda una e ‘trina’. Sull’ideologia edenica di Dante

Filieri, Emilio
2022-01-01

Abstract

Verso la sommità del Monte (Pg. XXVIII, 40) la «donna soletta che si gìa» è Matelda, donna del sublime piacere naturale, fra godimento estetico, delicatezza d’animo e profondità di sentire. Segno di rigenerazione, Matelda annuncia la personale salvezza di Dante, interprete dell’umanità. Il desiderio di avvicinarsi a lei è aspirazione all’altezza, per la bellezza colma di grazia. E la tradizione letteraria lievita di forti valori spirituali; come sul Parnaso, per Dante sul Sacro Monte l’incontro con le ‘nuove Muse’ è decisivo: le tre Virtù teologali e le quattro cardinali, con Beatrice e con Matelda, sono in grado di distillare la Verità della natura e di affidarla al Poeta, sacro interprete e successore di Enea e Paolo. Amorosa e lieta, Matelda è ricolma di speranza realizzata in carità: è la nuova Eva senza peccato, ricca di fiducia in Dio e colma della fiducia da Dio in lei profusa. Nel piacere narrativo-poetologico al femminile, la scena di Matelda è sacrale, idillio profetico come arra della vera beatitudine.
2022
Towards the top of the mountain (Pg. XXVIII, 40) the "donna soletta che si già" is Matelda, a woman of sublime natural pleasure, between aesthetic enjoyment, delicacy of soul and depth of feeling. A sign of re generation, Matelda announces the personal salvation of Dante, interpret er of humanity. The desire to get close to her is an aspiration towards height, for her beauty full of grace. And the literary tradition is leavened by strong spiritual values; as on Parnassus, for Dante on the Sacro Monte the meeting with the 'new Muses' is decisive: the three theological Virtues and the four cardinals, with Beatrice and Matelda, are able to distill the Truth of nature and entrust it to the Poet, sacred interpreter and successor of Ae neas and Paul. Loving and happy, Matelda is full of hope realized in chari ty: she is the new Eve without sin, full of trust in God and full of God's pro fuse trust in her. In the feminine narrative-poetological pleasure, Matelda's scene is sacral, a prophetic idyll as the “arra” of true bliss.
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