Il lavoro di Maria Gabriella De Santis, Pedagogia dei processi culturali e didattica interculturale pone sul tavolo alcune questioni, l’educazione, la formazione degli adulti, la didattica, fondandole epistemologicamente in una pedagogia interculturale che, in forza delle sollecitazioni provenienti dal mondo esterno, sempre più comprensivo di culture diverse, di differenze e di nuovi bisogni educativi legati all’istruzione, alla assistenza e alla inclusione socio-lavorativa, «si modifica […] diventando pedagogia dei processi culturali». In essa è possibile riconoscere una duplice dimensione, teorica e pratica. E se la prima costituisce il fondamento e lo sfondo entro il quale prende forma la riflessione pedagogica in chiave interculturale, la seconda è una pedagogia della prassi, che innerva i processi educativo-didattici e si impone all’attenzione di insegnanti e educatori come guida per un agire competente, ma soprattutto capace di mettersi in discussione, di ripensarsi e di rimodularsi a seconda delle esigenze che maturano quotidianamente nelle classi. Dalle pagine di questo volume emerge in filigrana l’esigenza di chiarire quali possano essere le coordinate per un agire educativo-didattico responsabile, che apre all’umano, a un’identità non sclerotizzata ma flessibile e plurale, muovendo dal rispetto dei diritti, primo fra tutti il diritto alla diversità.
Pedagogia dei processi culturali e didattica interculturale
Adriana Schiedi
2022-01-01
Abstract
Il lavoro di Maria Gabriella De Santis, Pedagogia dei processi culturali e didattica interculturale pone sul tavolo alcune questioni, l’educazione, la formazione degli adulti, la didattica, fondandole epistemologicamente in una pedagogia interculturale che, in forza delle sollecitazioni provenienti dal mondo esterno, sempre più comprensivo di culture diverse, di differenze e di nuovi bisogni educativi legati all’istruzione, alla assistenza e alla inclusione socio-lavorativa, «si modifica […] diventando pedagogia dei processi culturali». In essa è possibile riconoscere una duplice dimensione, teorica e pratica. E se la prima costituisce il fondamento e lo sfondo entro il quale prende forma la riflessione pedagogica in chiave interculturale, la seconda è una pedagogia della prassi, che innerva i processi educativo-didattici e si impone all’attenzione di insegnanti e educatori come guida per un agire competente, ma soprattutto capace di mettersi in discussione, di ripensarsi e di rimodularsi a seconda delle esigenze che maturano quotidianamente nelle classi. Dalle pagine di questo volume emerge in filigrana l’esigenza di chiarire quali possano essere le coordinate per un agire educativo-didattico responsabile, che apre all’umano, a un’identità non sclerotizzata ma flessibile e plurale, muovendo dal rispetto dei diritti, primo fra tutti il diritto alla diversità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.