La questione della semplificazione testuale come pratica da adottare nello sviluppo della reading literacy (o reading ability) all’interno di un più ampio processo di insegnamento linguistico non è di recentissima istituzione. Il primo quesito collegato alla adozione di questo strumento in chiave sistematica riguarda il rapporto “costi-benefici”: si può parlare di benefici reali per i discenti? I testi, e le relative pratiche di lettura, ne escono depauperati? E il lavoro dei docenti risulta davvero ‘semplificato’ anch’esso, oppure questa scelta didattica, applicata in modo sistematico, costituisce di fatto un aggravamento del carico di programmazione e gestione dei contenuti? Si potrebbe obiettare che si tratta di aspetti che senza dubbio non nascono con la necessità di rivalutare il ruolo dell’abilità di lettura, ma che al contrario riguardano ogni singola fase dell’attività didattica. Quello che fa la differenza, in effetti, è proprio la dimensione specifica a cui ci si vuole riferire: la pratica di lettura come contenuto e insieme strumento didattico da rivalutare e da riposizionare, come già accennato, nell’ambito più ampio e complesso dell’educazione linguistica.

Semplificare, facilitare, insegnare. Prove di competenza testuale in un contesto di italiano L2

Abbaticchio Rossella
2022-01-01

Abstract

La questione della semplificazione testuale come pratica da adottare nello sviluppo della reading literacy (o reading ability) all’interno di un più ampio processo di insegnamento linguistico non è di recentissima istituzione. Il primo quesito collegato alla adozione di questo strumento in chiave sistematica riguarda il rapporto “costi-benefici”: si può parlare di benefici reali per i discenti? I testi, e le relative pratiche di lettura, ne escono depauperati? E il lavoro dei docenti risulta davvero ‘semplificato’ anch’esso, oppure questa scelta didattica, applicata in modo sistematico, costituisce di fatto un aggravamento del carico di programmazione e gestione dei contenuti? Si potrebbe obiettare che si tratta di aspetti che senza dubbio non nascono con la necessità di rivalutare il ruolo dell’abilità di lettura, ma che al contrario riguardano ogni singola fase dell’attività didattica. Quello che fa la differenza, in effetti, è proprio la dimensione specifica a cui ci si vuole riferire: la pratica di lettura come contenuto e insieme strumento didattico da rivalutare e da riposizionare, come già accennato, nell’ambito più ampio e complesso dell’educazione linguistica.
2022
9788867609123
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