Nel testo vengono esaminate le ricadute del secondo caso Kone . In vero, i giudici del Kirchberg per la seconda volta condannano i partecipanti all'intesa sul presupposto che rientri nel comportamento corrente delle imprese l'osservazione attenta del funzionamento del mercato in tutte le sue declinazioni e conseguenze. E la circostanza decisiva appare quella per cui i partecipanti all'intesa ne coprono, alla luce della loro elevata quota congiunta, una parte significativa . Ma il quadro dell'enforcement anticoncorrenziale europeo appare ancora troppo immaturo e frammentato per mettere la parola fine sull'ammissibilità del risarcimento dei danni da prezzi di protezione e sull'individuazione, nonché sui problemi di quantificazione dell'apporto all'evento lesivo . Ed il conforto di un'unicità di vedute sulla risarcibilità dei danni da «umbrella pricing» stavolta non giunge nemmeno dalla giurisprudenza statunitense. Nonostante l'esplicita vocazione punitiva-deterrente del private enforcement d'oltre Atlantico, non sempre l'intesa paga per le ricadute delle proprie scelte al di fuori del mercato rilevante; tanto meno si concedono rimedi contro operatori esterni al cartello quando gli effetti anticompetitivi si presentino come il frutto di scelte operate in adeguamento alla fluttuazione del prezzo dei prodotti oggetto dell'accordo . Il rigido ancoraggio alla ricorrenza cumulativa dei quattro presupposti di prammatica — a) la causalità materiale (but for cause); b) la lesione del rischio che la norma violata mirava di scongiurare (antitrust injury); c) la proporzione fra l'illecito e l'evento lesivo e sua prevedibilità (direct o proximate result); d) la prova dell'esatto ammontare dei danni patiti — vale, di norma, a chiudere la partita.

Umbrella damages

Bitetto Anna
2020-01-01

Abstract

Nel testo vengono esaminate le ricadute del secondo caso Kone . In vero, i giudici del Kirchberg per la seconda volta condannano i partecipanti all'intesa sul presupposto che rientri nel comportamento corrente delle imprese l'osservazione attenta del funzionamento del mercato in tutte le sue declinazioni e conseguenze. E la circostanza decisiva appare quella per cui i partecipanti all'intesa ne coprono, alla luce della loro elevata quota congiunta, una parte significativa . Ma il quadro dell'enforcement anticoncorrenziale europeo appare ancora troppo immaturo e frammentato per mettere la parola fine sull'ammissibilità del risarcimento dei danni da prezzi di protezione e sull'individuazione, nonché sui problemi di quantificazione dell'apporto all'evento lesivo . Ed il conforto di un'unicità di vedute sulla risarcibilità dei danni da «umbrella pricing» stavolta non giunge nemmeno dalla giurisprudenza statunitense. Nonostante l'esplicita vocazione punitiva-deterrente del private enforcement d'oltre Atlantico, non sempre l'intesa paga per le ricadute delle proprie scelte al di fuori del mercato rilevante; tanto meno si concedono rimedi contro operatori esterni al cartello quando gli effetti anticompetitivi si presentino come il frutto di scelte operate in adeguamento alla fluttuazione del prezzo dei prodotti oggetto dell'accordo . Il rigido ancoraggio alla ricorrenza cumulativa dei quattro presupposti di prammatica — a) la causalità materiale (but for cause); b) la lesione del rischio che la norma violata mirava di scongiurare (antitrust injury); c) la proporzione fra l'illecito e l'evento lesivo e sua prevedibilità (direct o proximate result); d) la prova dell'esatto ammontare dei danni patiti — vale, di norma, a chiudere la partita.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/401744
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