Anfora conservatasi nella porzione superiore con orlo, collo, anse e parte della spalla. Nella parte mediana della fascia dell’orlo, nelle vicinanze di una delle due anse, entro un cartiglio rettangolare che presenta un lato irregolare a profilo angolare, appare un bollo con lettere maiuscole in latino relative ad un nome probabilmente di origine greca, NICI, riferito al fabbricante dell’anfora (uno schiavo), seguito da un elemento vegetale, identificabile con un ramoscello di olivo o di palma composto da 5 foglie per parte disposte in maniera simmetrica. Il bollo è orientato in maniera di poco inclinata rispetto al piano orizzontale ed è stato impresso con il punzone rovesciato probabilmente durante le fasi finali di realizzazione dell’anfora o in quella successiva dell’essicazione finalizzata a far perdere l’acqua in eccesso utilizzata per la modellazione, quando il contenitore assembrato nelle sue parti, era sistemato su un piano in maniera capovolta prima di essere cotto in fornace. Vinario era il contenuto di questa famiglia di anfore assegnabili agli ateliers adriatici, così come dimostrano le caratteristiche del impasto.
42. Anfora Lamboglia 2
Giacomo Disantarosa
Conceptualization
2022-01-01
Abstract
Anfora conservatasi nella porzione superiore con orlo, collo, anse e parte della spalla. Nella parte mediana della fascia dell’orlo, nelle vicinanze di una delle due anse, entro un cartiglio rettangolare che presenta un lato irregolare a profilo angolare, appare un bollo con lettere maiuscole in latino relative ad un nome probabilmente di origine greca, NICI, riferito al fabbricante dell’anfora (uno schiavo), seguito da un elemento vegetale, identificabile con un ramoscello di olivo o di palma composto da 5 foglie per parte disposte in maniera simmetrica. Il bollo è orientato in maniera di poco inclinata rispetto al piano orizzontale ed è stato impresso con il punzone rovesciato probabilmente durante le fasi finali di realizzazione dell’anfora o in quella successiva dell’essicazione finalizzata a far perdere l’acqua in eccesso utilizzata per la modellazione, quando il contenitore assembrato nelle sue parti, era sistemato su un piano in maniera capovolta prima di essere cotto in fornace. Vinario era il contenuto di questa famiglia di anfore assegnabili agli ateliers adriatici, così come dimostrano le caratteristiche del impasto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.