Molti conflitti ecologici, locali o globali, si verificano perché la crescita economica comporta un uso più intenso dell’ambiente (Martinez Alier J., 2009): mentre progetti che implicano sfruttamento di risorse e suolo si estendono fino agli angoli più remoti del pianeta, sono spesso le popolazioni più deboli e svantaggiate a pagarne le conseguenze. Taranto è indubbiamente una esemplificazione estremamente realistica nel nostro Paese di ciò che negli Stati Uniti verrebbe chiamata violazione della “giustizia ambientale” (Gibbs L.M., 1981, 1995; Bullard R., 1990, 1993). Il presente contributo evidenzia alcune delle prime risultanze di un percorso (AFORED), che vede impegnata l’Università degli Studi di Bari assieme al Commissario Straordinario del Governo per gli interventi di Bonifica, che sta coinvolgendo le Scuole e la cittadinanza attraverso percorsi formativi che hanno come protagonisti gli studenti, i docenti e la cittadinanza tutta. L’attenzione è posta in particolare sulla percezione che più di duecento genitori con responsabilità negli organi collegiali, aventi i figli tra gli studenti delle Scuole collocate nell’area di crisi, hanno circa l’attenzione che le Scuole danno: • all’ambiente e al suo degrado, • all’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile nei percorsi di formazione implementati. Dalle prime analisi dei dati raccolti attraverso un questionario è emerso come si ritenga fondamentale il ruolo della Scuola nell’educare al rispetto dell’ambiente e ad corretti stili di vita, ma come i percorsi formativi si ritengano talvolta deboli e sporadici. I genitori auspicano, altresì, percorsi che coinvolgano loro stessi, oltre che i loro figli.

Educazione ambientale e contesti di crisi. Il punto di vista dei genitori tarantini

Gabriella Calvano
2018-01-01

Abstract

Molti conflitti ecologici, locali o globali, si verificano perché la crescita economica comporta un uso più intenso dell’ambiente (Martinez Alier J., 2009): mentre progetti che implicano sfruttamento di risorse e suolo si estendono fino agli angoli più remoti del pianeta, sono spesso le popolazioni più deboli e svantaggiate a pagarne le conseguenze. Taranto è indubbiamente una esemplificazione estremamente realistica nel nostro Paese di ciò che negli Stati Uniti verrebbe chiamata violazione della “giustizia ambientale” (Gibbs L.M., 1981, 1995; Bullard R., 1990, 1993). Il presente contributo evidenzia alcune delle prime risultanze di un percorso (AFORED), che vede impegnata l’Università degli Studi di Bari assieme al Commissario Straordinario del Governo per gli interventi di Bonifica, che sta coinvolgendo le Scuole e la cittadinanza attraverso percorsi formativi che hanno come protagonisti gli studenti, i docenti e la cittadinanza tutta. L’attenzione è posta in particolare sulla percezione che più di duecento genitori con responsabilità negli organi collegiali, aventi i figli tra gli studenti delle Scuole collocate nell’area di crisi, hanno circa l’attenzione che le Scuole danno: • all’ambiente e al suo degrado, • all’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile nei percorsi di formazione implementati. Dalle prime analisi dei dati raccolti attraverso un questionario è emerso come si ritenga fondamentale il ruolo della Scuola nell’educare al rispetto dell’ambiente e ad corretti stili di vita, ma come i percorsi formativi si ritengano talvolta deboli e sporadici. I genitori auspicano, altresì, percorsi che coinvolgano loro stessi, oltre che i loro figli.
2018
978-88-6760-585-9
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/398265
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