La promozione e l’attuazione di percorsi volti a costruire uno sviluppo autenticamente sostenibile e responsabile sono tanto più efficaci quanto più comportano il coinvolgimento della cittadinanza. Tale consapevolezza, che trova nei processi di Agenda21 Locale modalità di attuazione condivisa a livello globale, assume maggiore forza in contesti dove l’emergenza ambientale è palese e dove, a questa, si accompagna una manifesta crisi sociale, economica, occupazionale, educativa e valoriale. L’area tarantina rappresenta senza dubbio un’esemplificazione di contesto emergenziale: in essa si avverte in modo sempre più urgente l’esigenza che le misure e le azioni per la bonifica di aria, acqua e suolo siano accompagnate da processi di risanamento sociale e umano. Risulta dunque necessario favorire il sorgere di un’autentica cultura della sostenibilità, grazie alla quale promuovere stili di vita ambientalmente responsabili e fondati sui valori della sobrietà, della solidarietà e della cooperazione con tutti gli essere viventi, umani e non. La presente proposta, frutto del lavoro congiunto del Commissario Straordinario del Governo, dott.ssa Vera Corbelli con l’Università di Bari, la LUMSA e il CNR, è parte di un progetto più ampio del Governo italiano di bonifica e riqualificazione (in cui il dialogo tra discipline umanistiche e esatte è presupposto imprescindibile) dell’area comprendente le città di Taranto, Statte, Massafra, Montemesola e Crispiano, martoriate dalla presenza di industria pesante a forte impatto ambientale. Nella consapevolezza che un intervento complesso quale quello appena riferito non possa non partire da un’analisi del territorio e dall’ascolto della cittadinanza, attraverso un’analisi comparativa, la proposta vuole esplicitare come la presenza di alcune variabili (media, associazionismo. . . ) possa favorire il sorgere della consapevolezza ambientale, che però non necessariamente genera coscienza ambientale. Grazie ad un questionario a risposta multipla, opportunamente strutturato per tale ricerca, è stato ascoltato un campione di residenti delle città comprese nell’area a rischio ambientale sopra citata, espressione di alcune fasce della popolazione per: — indagare quale sia l’idea che le differenti fasce di popolazione hanno di ambiente e dello stato di salute della propria città; — individuare quali sono le fonti di conoscenza ambientale utilizzate e se e in che misura determinano i loro comportamenti; — comprendere se vi è il desiderio diffuso di partecipare alle scelte ambientali della comunità, dei gruppi, delle associazioni di appartenenza; — scoprire se esistono delle sedi in cui le distinte fasce di popolazione possono fare esperienza di confronto in merito ai problemi ambientali e alle scelte individuali e sociali che da esse derivano. I dati raccolti hanno posto in risalto come risulti sempre più urgente che le istituzioni e le agenzie educative collaborino allo scopo di costruire spazi vitali di ascolto e di confronto, attraverso cui promuovere percorsi di educazione alla scelta e alla co–costruzione di conoscenza e di relazioni con l’ambiente circostante capaci di fornire nuovo impulso alla cittadinanza attiva per uno sviluppo umano che sia in linea con un’ecologia realmente integrale (Francesco, Laudato si’, n.137).
Ambiente: tra percezione dell’esistente e cittadinanza consapevole
GABRIELLA CALVANO
;ANGELO TURSI;
2018-01-01
Abstract
La promozione e l’attuazione di percorsi volti a costruire uno sviluppo autenticamente sostenibile e responsabile sono tanto più efficaci quanto più comportano il coinvolgimento della cittadinanza. Tale consapevolezza, che trova nei processi di Agenda21 Locale modalità di attuazione condivisa a livello globale, assume maggiore forza in contesti dove l’emergenza ambientale è palese e dove, a questa, si accompagna una manifesta crisi sociale, economica, occupazionale, educativa e valoriale. L’area tarantina rappresenta senza dubbio un’esemplificazione di contesto emergenziale: in essa si avverte in modo sempre più urgente l’esigenza che le misure e le azioni per la bonifica di aria, acqua e suolo siano accompagnate da processi di risanamento sociale e umano. Risulta dunque necessario favorire il sorgere di un’autentica cultura della sostenibilità, grazie alla quale promuovere stili di vita ambientalmente responsabili e fondati sui valori della sobrietà, della solidarietà e della cooperazione con tutti gli essere viventi, umani e non. La presente proposta, frutto del lavoro congiunto del Commissario Straordinario del Governo, dott.ssa Vera Corbelli con l’Università di Bari, la LUMSA e il CNR, è parte di un progetto più ampio del Governo italiano di bonifica e riqualificazione (in cui il dialogo tra discipline umanistiche e esatte è presupposto imprescindibile) dell’area comprendente le città di Taranto, Statte, Massafra, Montemesola e Crispiano, martoriate dalla presenza di industria pesante a forte impatto ambientale. Nella consapevolezza che un intervento complesso quale quello appena riferito non possa non partire da un’analisi del territorio e dall’ascolto della cittadinanza, attraverso un’analisi comparativa, la proposta vuole esplicitare come la presenza di alcune variabili (media, associazionismo. . . ) possa favorire il sorgere della consapevolezza ambientale, che però non necessariamente genera coscienza ambientale. Grazie ad un questionario a risposta multipla, opportunamente strutturato per tale ricerca, è stato ascoltato un campione di residenti delle città comprese nell’area a rischio ambientale sopra citata, espressione di alcune fasce della popolazione per: — indagare quale sia l’idea che le differenti fasce di popolazione hanno di ambiente e dello stato di salute della propria città; — individuare quali sono le fonti di conoscenza ambientale utilizzate e se e in che misura determinano i loro comportamenti; — comprendere se vi è il desiderio diffuso di partecipare alle scelte ambientali della comunità, dei gruppi, delle associazioni di appartenenza; — scoprire se esistono delle sedi in cui le distinte fasce di popolazione possono fare esperienza di confronto in merito ai problemi ambientali e alle scelte individuali e sociali che da esse derivano. I dati raccolti hanno posto in risalto come risulti sempre più urgente che le istituzioni e le agenzie educative collaborino allo scopo di costruire spazi vitali di ascolto e di confronto, attraverso cui promuovere percorsi di educazione alla scelta e alla co–costruzione di conoscenza e di relazioni con l’ambiente circostante capaci di fornire nuovo impulso alla cittadinanza attiva per uno sviluppo umano che sia in linea con un’ecologia realmente integrale (Francesco, Laudato si’, n.137).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.