Lo studio prende in esame il fenomeno delle sepolture privilegiate a Roma per mettere in evidenza le modalità di autorappresentazione e di trasmissione della memoria delle élites laiche ed ecclesiastiche attraverso le strutture sepolcrali. Si considerano pertanto gli aspetti principali che, nel lungo periodo considerato, hanno portato a modificare l’organizzazione degli spazi funerari dal momento della formazione dei primi cimiteri cristiani e, in seguito, della costruzione delle basiliche funerarie, che a partire dall’età costantiniana accolsero un numero sempre maggiore di sepolture fino a sostituire col tempo i precedenti cimiteri sotterranei, al fenomeno delle sepolture ad sanctos percepibile a Roma nelle sue reali dimensioni in seguito alla promozione damasiana del culto martiriale e, infine, riguardo alla prassi delle sepolture urbane attraverso la quale si può seguire il percorso di trasformazione delle pratiche funerarie tra la tarda antichità e l’alto medioevo. L’esame delle tombe di prestigio a Roma si può avvalere, specialmente per l’età tardoantica, di una grande quantità di fonti scritte e di dati archeologici ed epigrafici di carattere funerario, che consentono di valutare il fenomeno in ordine alla monumentalità, alla qualità della decorazione e alla posizione rispetto al contesto delle singole sepolture. Nell’alto medioevo i luoghi privilegiati per le sepolture dell’élite laica ed ecclesiastica di Roma erano rappresentati dalle chiese urbane e, in misura minore, dai santuari martiriali del suburbio rimasti in uso e che conservavano un ruolo fortemente simbolico. Le evidenze archeologiche per l’alto medioevo, ancora molto limitate e poco indagate, attestano nelle chiese una stratificazione sociale che si rivela nella tipologia delle sepolture e, soprattutto, nell’uso della memoria scritta, che appare come una prerogativa dei ceti dirigenti.

Sepolture privilegiate nella città di Roma e nel suburbio tra tarda antichità e alto medioevo (III-X secolo)

Donatella Nuzzo
2021-01-01

Abstract

Lo studio prende in esame il fenomeno delle sepolture privilegiate a Roma per mettere in evidenza le modalità di autorappresentazione e di trasmissione della memoria delle élites laiche ed ecclesiastiche attraverso le strutture sepolcrali. Si considerano pertanto gli aspetti principali che, nel lungo periodo considerato, hanno portato a modificare l’organizzazione degli spazi funerari dal momento della formazione dei primi cimiteri cristiani e, in seguito, della costruzione delle basiliche funerarie, che a partire dall’età costantiniana accolsero un numero sempre maggiore di sepolture fino a sostituire col tempo i precedenti cimiteri sotterranei, al fenomeno delle sepolture ad sanctos percepibile a Roma nelle sue reali dimensioni in seguito alla promozione damasiana del culto martiriale e, infine, riguardo alla prassi delle sepolture urbane attraverso la quale si può seguire il percorso di trasformazione delle pratiche funerarie tra la tarda antichità e l’alto medioevo. L’esame delle tombe di prestigio a Roma si può avvalere, specialmente per l’età tardoantica, di una grande quantità di fonti scritte e di dati archeologici ed epigrafici di carattere funerario, che consentono di valutare il fenomeno in ordine alla monumentalità, alla qualità della decorazione e alla posizione rispetto al contesto delle singole sepolture. Nell’alto medioevo i luoghi privilegiati per le sepolture dell’élite laica ed ecclesiastica di Roma erano rappresentati dalle chiese urbane e, in misura minore, dai santuari martiriali del suburbio rimasti in uso e che conservavano un ruolo fortemente simbolico. Le evidenze archeologiche per l’alto medioevo, ancora molto limitate e poco indagate, attestano nelle chiese una stratificazione sociale che si rivela nella tipologia delle sepolture e, soprattutto, nell’uso della memoria scritta, che appare come una prerogativa dei ceti dirigenti.
2021
9788878149953
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/394307
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact