Il Tavoliere della transumanza tra iconemi relitti e rizomi resilienti. Dall’11 dicembre 2019, la transumanza è entrata a far parte della Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO: il successo della sua candidatura è il frutto del coinvolgimento di molteplici comunità locali che hanno attivamente lavorato alla valorizzazione e salvaguardia di tale pratica rurale, oramai in disuso e, soprattutto, del fondamentale apporto delle ultime famiglie armentizie che hanno saputo mantenerla in vita strappandola all’oblio. Il presente lavoro intende raccontare sia «quello che è stato», sia «quel che resta» (Teti, 2017) della transumanza nel paesaggio e nell’organizzazione economico-territoriale del Tavoliere, attraverso la descrizione/interpretazione di studiosi e viaggiatori che hanno esplorato la sub-regione in diverse epoche storiche, la ricerca sul campo e l’illustrazione del caso esemplare dell’azienda agricola Fratelli Carrino (Lucera), che ha custodito l’eredità culturale familiare transumante, trasformandola in risorsa strategica, volano di una forma di patrimonializzazione ancorata all’etica della «restanza» (Teti, 2014) e alla sostenibilità.

Il Tavoliere della transumanza tra iconemi relitti e rizomi resilienti

Francesca Rinella
;
2021-01-01

Abstract

Il Tavoliere della transumanza tra iconemi relitti e rizomi resilienti. Dall’11 dicembre 2019, la transumanza è entrata a far parte della Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO: il successo della sua candidatura è il frutto del coinvolgimento di molteplici comunità locali che hanno attivamente lavorato alla valorizzazione e salvaguardia di tale pratica rurale, oramai in disuso e, soprattutto, del fondamentale apporto delle ultime famiglie armentizie che hanno saputo mantenerla in vita strappandola all’oblio. Il presente lavoro intende raccontare sia «quello che è stato», sia «quel che resta» (Teti, 2017) della transumanza nel paesaggio e nell’organizzazione economico-territoriale del Tavoliere, attraverso la descrizione/interpretazione di studiosi e viaggiatori che hanno esplorato la sub-regione in diverse epoche storiche, la ricerca sul campo e l’illustrazione del caso esemplare dell’azienda agricola Fratelli Carrino (Lucera), che ha custodito l’eredità culturale familiare transumante, trasformandola in risorsa strategica, volano di una forma di patrimonializzazione ancorata all’etica della «restanza» (Teti, 2014) e alla sostenibilità.
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