Le riflessioni sulla vecchiaia hanno da sempre tracciato quadri multiformi e contraddittori di questa età della vita, rappresentata nella letteratura, ma anche nelle arti figurative, ora come male incurabile che avvicina ineluttabilmente alla morte, ora come simbolo di saggezza e di riverenza sociale. Già nei poemi omerici e nella poesia lirica arcaica si possono cogliere approcci contrastanti rispetto alla considerazione dovuta alle figure senili. Nella produzione letteraria latina, completa e organica riflessione sull’età senile è il Cato maior de senectute che Cicerone compone con l’intento programmatico di restituire alla senectus la pienezza del suo prestigio sociale. Cicerone, attraverso uni dei più alti rappresentanti della virtus romana, Catone il Censore, tesse un elogio della vecchiaia, confutando le cause cur senectus misera videtur.
Riflessioni sulla vecchiaia. Il Cato maior de senectute
Montefusco Patrizia
2021-01-01
Abstract
Le riflessioni sulla vecchiaia hanno da sempre tracciato quadri multiformi e contraddittori di questa età della vita, rappresentata nella letteratura, ma anche nelle arti figurative, ora come male incurabile che avvicina ineluttabilmente alla morte, ora come simbolo di saggezza e di riverenza sociale. Già nei poemi omerici e nella poesia lirica arcaica si possono cogliere approcci contrastanti rispetto alla considerazione dovuta alle figure senili. Nella produzione letteraria latina, completa e organica riflessione sull’età senile è il Cato maior de senectute che Cicerone compone con l’intento programmatico di restituire alla senectus la pienezza del suo prestigio sociale. Cicerone, attraverso uni dei più alti rappresentanti della virtus romana, Catone il Censore, tesse un elogio della vecchiaia, confutando le cause cur senectus misera videtur.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.