Le scelte tragiche nel prisma della tutela della salute in carcere.

Il presente contributo affronta il fenomeno delle scelte suicidarie in carcere, inquadrando il fenomeno nella prospettiva della questione salute, qui declinata come questione sociale. Le disuguaglianze di salute che affliggono la popolazione detenuta, espressione dell’area del disagio sociale, trovano ulteriore amplificazione in carcere, il quale è esso stesso un determinante sociale della salute. Si spiega così la particolare vulnerabilità della popolazione detenuta, la cui fragilità trova in quello penitenziario un ambiente particolarmente a rischio dal punto di vista suicidario. In luogo del tradizionale approccio basato sulla cura degli stati patologici, si vuole pertanto sollecitare un approccio integrato, ecologico e preventivo basato su politiche sociali di contrasto al divario di salute e politiche criminali non più congiunturali, per una reale tutela e promozione della salute in carcere.

This paper deals with the phenomenon of suicidal choices in prison, framing the phenomenon in the perspective of the health question, here declined as a social question. The health inequalities that afflict the prison population, which is an expression of the area of social unrest, find further amplification in prison, which is itself a social determinant of health. This explains the particular vulnerability of the prison population, whose fragility finds in the penitentiary an environment particularly at risk from a suicidal point of view. Instead of the traditional approach based on the treatment of pathological states, we therefore want to solicit an integrated, ecological and preventive approach based both on social policies that can tackle the health gap and on criminal policies that are no longer conjunctural, for real protection and promotion of health in prison.