Nel corso del XVI secolo la Repubblica di Ragusa (l’odierna Dubrovnik in Croazia) attraversò una fase di vigorosa espansione, dovuta soprattutto al suo felice inserimento nell’asse del collegamento commerciale tra Firenze e Costantinopoli. Grazie all’intraprendenza della borghesia cittadina, costituita prevalentemente da armatori e mercanti che hanno saputo coniugare i traffici marittimi con quelli terrestri, la piccola repubblica balcanica è divenuta l’elemento centrale di una fitta rete di scambi che si estendeva dalla Spagna al Mar Nero, e da Venezia ad Alessandria d’Egitto. Questo lavoro di ricerca è incentrato prevalentemente sullo studio delle modalità di gestione del patrimonio del mercante raguseo Vincenzo Stefani negli anni compresi tra il 1555 ed il 1588, ed è basato sulla documentazione contabile appartenuta a quest’ultimo: libri mastri e libri giornali ancora oggi conservati presso l’Archivio Storico di Dubrovnik. La ricostruzione dell’assetto patrimoniale dell’azienda Stefani nel corso di un trentennio costituirà il punto di partenza per uno studio approfondito sui campi di interesse di una delle più grandi realtà mercantili ragusee della seconda metà del XVI secolo. In particolare l’indagine si è soffermata sull’attività armatoriale, punto di partenza del processo di accumulazione della ricchezza attuato dallo Stefani, sui filoni commerciali trattati da quest’ultimo, sulla tipologia e sulla quantità delle merci scambiate oltre che sulla dislocazione territoriale dei mercati di approvvigionamento e di vendita e sulla centralità della città di Ragusa nella rete di collegamenti commerciali costruita dal mercante. Grande importanza è stata attribuita al ruolo degli immobili nel processo di allocazione delle risorse generate nell’ambito dell’esercizio dell’attività commerciale, armatoriale e finanziaria di questo importante operatore balcanico.

Evoluzione dell’assetto patrimoniale di un’azienda mercantile ragusea nella seconda metà del XVI secolo

DELL'OSA, Dario
2014-01-01

Abstract

Nel corso del XVI secolo la Repubblica di Ragusa (l’odierna Dubrovnik in Croazia) attraversò una fase di vigorosa espansione, dovuta soprattutto al suo felice inserimento nell’asse del collegamento commerciale tra Firenze e Costantinopoli. Grazie all’intraprendenza della borghesia cittadina, costituita prevalentemente da armatori e mercanti che hanno saputo coniugare i traffici marittimi con quelli terrestri, la piccola repubblica balcanica è divenuta l’elemento centrale di una fitta rete di scambi che si estendeva dalla Spagna al Mar Nero, e da Venezia ad Alessandria d’Egitto. Questo lavoro di ricerca è incentrato prevalentemente sullo studio delle modalità di gestione del patrimonio del mercante raguseo Vincenzo Stefani negli anni compresi tra il 1555 ed il 1588, ed è basato sulla documentazione contabile appartenuta a quest’ultimo: libri mastri e libri giornali ancora oggi conservati presso l’Archivio Storico di Dubrovnik. La ricostruzione dell’assetto patrimoniale dell’azienda Stefani nel corso di un trentennio costituirà il punto di partenza per uno studio approfondito sui campi di interesse di una delle più grandi realtà mercantili ragusee della seconda metà del XVI secolo. In particolare l’indagine si è soffermata sull’attività armatoriale, punto di partenza del processo di accumulazione della ricchezza attuato dallo Stefani, sui filoni commerciali trattati da quest’ultimo, sulla tipologia e sulla quantità delle merci scambiate oltre che sulla dislocazione territoriale dei mercati di approvvigionamento e di vendita e sulla centralità della città di Ragusa nella rete di collegamenti commerciali costruita dal mercante. Grande importanza è stata attribuita al ruolo degli immobili nel processo di allocazione delle risorse generate nell’ambito dell’esercizio dell’attività commerciale, armatoriale e finanziaria di questo importante operatore balcanico.
2014
978-88-98547-13-5
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