Quali sono state le vie migratorie delle popolazioni che si sono affacciate in Puglia agli albori dell’età del Ferro, e quali interazioni ci sono state con le popolazioni indigene? E con le popolazioni italiche e dell’area egea? A tal fine è stata condotta un’indagine statistica multivariata preliminare utilizzando i dati craniometrici di un campionamento di peucezi, documentati in trenta anni di indagini antropologiche, recuperati da 19 aree cimiteriali archeologiche e riferibili ad un arco cronologico di due secoli (V-III sec. a. C.). Il quadro biologico emerso metterebbe in luce un agglomerato di genti di origine diversa, che si è stratificato su di una solida componente genetica delle popolazioni preesistenti. In particolare, i sub-campioni femminile e maschile dei peucezi mostrano un diverso comportamento statistico quando vengono confrontati, in termini di analisi multivariata (shape distance e PCA), con altre serie craniometriche: infatti, il sub-campione femminile peucezio evidenzia un’assimilazione statistica con le altre popolazioni japige della Puglia, mentre i maschi risultano un raggruppamento eterogeneo e affine soprattutto al gruppo della Grecia, e secondariamente a dauni, messapi e sanniti. Tali risultati confermano una serie di studi archeologici sulla presenza di allogeni in tombe della Peucezia , smentendo parzialmente i risultati di precedenti studi antropologici . L’interpretazione di questo dato potrebbe trovare una sua spiegazione nelle modalità migratorie dei popoli antichi, caratterizzati anche da spostamenti di soli maschi provenienti da aree geografiche diverse. I diversi apporti genetici risulterebbero strettamente correlati, inoltre, alle differenti località geografiche e ai periodi storici di riferimento (ad esempio, dal IV secolo la presenza di genti di lingua osca).
Migrazioni e ricerca dell’Ancestry Assessment nel mondo antico: primi dati della Shape Distance e della Principal Component Analysis tra peucezi e popoli del Mediterraneo
Sandro Sublimi Saponetti
Investigation
;
2022-01-01
Abstract
Quali sono state le vie migratorie delle popolazioni che si sono affacciate in Puglia agli albori dell’età del Ferro, e quali interazioni ci sono state con le popolazioni indigene? E con le popolazioni italiche e dell’area egea? A tal fine è stata condotta un’indagine statistica multivariata preliminare utilizzando i dati craniometrici di un campionamento di peucezi, documentati in trenta anni di indagini antropologiche, recuperati da 19 aree cimiteriali archeologiche e riferibili ad un arco cronologico di due secoli (V-III sec. a. C.). Il quadro biologico emerso metterebbe in luce un agglomerato di genti di origine diversa, che si è stratificato su di una solida componente genetica delle popolazioni preesistenti. In particolare, i sub-campioni femminile e maschile dei peucezi mostrano un diverso comportamento statistico quando vengono confrontati, in termini di analisi multivariata (shape distance e PCA), con altre serie craniometriche: infatti, il sub-campione femminile peucezio evidenzia un’assimilazione statistica con le altre popolazioni japige della Puglia, mentre i maschi risultano un raggruppamento eterogeneo e affine soprattutto al gruppo della Grecia, e secondariamente a dauni, messapi e sanniti. Tali risultati confermano una serie di studi archeologici sulla presenza di allogeni in tombe della Peucezia , smentendo parzialmente i risultati di precedenti studi antropologici . L’interpretazione di questo dato potrebbe trovare una sua spiegazione nelle modalità migratorie dei popoli antichi, caratterizzati anche da spostamenti di soli maschi provenienti da aree geografiche diverse. I diversi apporti genetici risulterebbero strettamente correlati, inoltre, alle differenti località geografiche e ai periodi storici di riferimento (ad esempio, dal IV secolo la presenza di genti di lingua osca).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.