Nell’antica Iapigia era costume seppellire i defunti negli spazi, liberi e aperti, posti fra le abitazioni, creando di fatto una commistione fra lo spazio abitativo e quello funerario. In questo lavoro si prende in considerazione l’area geografica della Peucezia e come esempio l’ampia documentazione funeraria di Monte Sannace, analizzandone la variazione fra la II metà del IV secolo e i primi decenni del III secolo a.C. Nella seconda metà del IV secolo a.C., infatti, avviene un fondamentale cambiamento rappresentato dalla costruzione dei circuiti murari. Considerata la documentazione dei maggiori centri della Peucezia e analizzata la documentazione proveniente dal centro di Monte Sannace, si propone una rilettura del complessivo record archeologico: dalla II metà del IV secolo e ancor più vistosamente nella I metà del III secolo le tombe presenti in area di abitato non rappresentavano più la normale consuetudine dei secoli precedenti, ma un’eccezione. All’esterno dei circuiti murari erano presenti vere e proprie necropoli e soltanto pochi individui erano sepolti intra moenia. Appoggiandosi a quanto è possibile leggere dalla documentazione materiale, si propongono ipotesi di lettura di questo comportamento ‘d’eccezione’.
In the ancient Iapigia it was used to bury people in free and empty room among the buildings, melting the living areas with the funeral ones. This issue analyses the Peucetia Region and the Monte Sannace funeral documents between the second half of the 4th century and the first half of the 3rd century B.C. Infact, in the second half of the 4th century there is a huge change due to the construction of the city walls: afterwards, from the second half of the 4th century and furthermore from the first decades of the 3rd century B.C., it was an exception burying people in the living areas of the towns, because of the use of buring them in proper necropolis outside of the city walls. Analysing the documents from the bigger towns of the Peucetia and in particular from Monte Sannace, this work aims to answer the questions why there were some exceptions and why some people were buried inside of the city walls.
Sul fenomeno delle tombe in abitato in Peucezia fra IV e III secolo a.C. Documenti da Monte Sannace.
Paola Palmentola
2021-01-01
Abstract
Nell’antica Iapigia era costume seppellire i defunti negli spazi, liberi e aperti, posti fra le abitazioni, creando di fatto una commistione fra lo spazio abitativo e quello funerario. In questo lavoro si prende in considerazione l’area geografica della Peucezia e come esempio l’ampia documentazione funeraria di Monte Sannace, analizzandone la variazione fra la II metà del IV secolo e i primi decenni del III secolo a.C. Nella seconda metà del IV secolo a.C., infatti, avviene un fondamentale cambiamento rappresentato dalla costruzione dei circuiti murari. Considerata la documentazione dei maggiori centri della Peucezia e analizzata la documentazione proveniente dal centro di Monte Sannace, si propone una rilettura del complessivo record archeologico: dalla II metà del IV secolo e ancor più vistosamente nella I metà del III secolo le tombe presenti in area di abitato non rappresentavano più la normale consuetudine dei secoli precedenti, ma un’eccezione. All’esterno dei circuiti murari erano presenti vere e proprie necropoli e soltanto pochi individui erano sepolti intra moenia. Appoggiandosi a quanto è possibile leggere dalla documentazione materiale, si propongono ipotesi di lettura di questo comportamento ‘d’eccezione’.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.