Le osservazioni proposte in questa contributo vogliono contribuire a delineare un primo quadro sull’epigrafia cristiana sepolcrale ostiense e, in particolare, del suo processo formativo del corso III secolo. Sembra potersi affermare che in maniera originale e indipendente dalla vicina comunità romana, nel corso del III secolo a Ostia furono elaborati formulari compatibili, pure se non esclusivi, con la cultura cristiana, come attestano in particolare le espressioni cum deus permiserit, si deus permiserit, cum deus voluerit, quando deus boluerit e l’uso del verbo dormire per indicare il riposo nella tomba. Si può verificare, inoltre, che se per le prime si documentano un uso estremamente limitato nella quantità e il precoce abbandono, la formula dormit/in pace si afferma invece con un successo tale da diventare l’elemento caratterizzante dell’epigrafia sepolcrale cristiana ostiense.
Osservazioni sulle iscrizioni sepolcrali cristiane di Ostia: testi e contesti
Donatella Nuzzo
2021-01-01
Abstract
Le osservazioni proposte in questa contributo vogliono contribuire a delineare un primo quadro sull’epigrafia cristiana sepolcrale ostiense e, in particolare, del suo processo formativo del corso III secolo. Sembra potersi affermare che in maniera originale e indipendente dalla vicina comunità romana, nel corso del III secolo a Ostia furono elaborati formulari compatibili, pure se non esclusivi, con la cultura cristiana, come attestano in particolare le espressioni cum deus permiserit, si deus permiserit, cum deus voluerit, quando deus boluerit e l’uso del verbo dormire per indicare il riposo nella tomba. Si può verificare, inoltre, che se per le prime si documentano un uso estremamente limitato nella quantità e il precoce abbandono, la formula dormit/in pace si afferma invece con un successo tale da diventare l’elemento caratterizzante dell’epigrafia sepolcrale cristiana ostiense.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.