Veza Canetti. Autodafé di un amore è una toccante dichiarazione sulla memoria e la sua letteratura, sull’opera d’arte nel crogiolo dell’amore e della vita. Protagonisti sono due scrittori chiave per comprendere determinate dinamiche del XX secolo come il potere, la ricerca dell’imponderabile, il sentiero messianico del destino, il rifugio dalle persecuzioni e dall’odio razziale. Nel mezzo di questi sentieri interrotti si dipana la ricerca di un legame e la sua ars poetica: da un lato Venetiana Taubner Calderòn, più nota come Veza Canetti, che fu la prima moglie dello scrittore di lingua tedesca Elias Canetti; dall’altro lato proprio quest’ultimo, delineato da una incalzante capacità di suggestiva trasgressione letteraria dell’io narrante, quello di Veza. Questa originalissima opera, frutto di trent’anni di ricerche, annotazioni, riscritture e itinerari europei, si caratterizza per una scansione narrativa rapsodica, dal ritmo magnetico, dalla trama intensissima, in alcuni capitoli anche altamente drammatica, pervasa da tonalità epiche, in cui i due protagonisti si confrontano e si raggiungono, e da cui spicca un quadro critico del pensiero dello stesso Elias Canetti. In un dialogo sulle stagioni e sui mesi della vita, sulla storia tra Vienna, Londra e Zurigo, malgrado le separazioni e la shoah, si giunge a un epicentro dove la scrittura si srotola in una finissima tessitura timbrico-tonale, sugellata da un pathos travolgente, di rara forza emotiva, dove anche l’autore, accompagnato dalle note della Quinta e Sesta Sinfonia di Gustav Mahler, incontra i due autori e ne rende, con profonda vocazione, un indimenticabile omaggio storico, letterario e artistico.

Veza Canetti. Autodafé di un amore

Gianfranco Longo
2022-01-01

Abstract

Veza Canetti. Autodafé di un amore è una toccante dichiarazione sulla memoria e la sua letteratura, sull’opera d’arte nel crogiolo dell’amore e della vita. Protagonisti sono due scrittori chiave per comprendere determinate dinamiche del XX secolo come il potere, la ricerca dell’imponderabile, il sentiero messianico del destino, il rifugio dalle persecuzioni e dall’odio razziale. Nel mezzo di questi sentieri interrotti si dipana la ricerca di un legame e la sua ars poetica: da un lato Venetiana Taubner Calderòn, più nota come Veza Canetti, che fu la prima moglie dello scrittore di lingua tedesca Elias Canetti; dall’altro lato proprio quest’ultimo, delineato da una incalzante capacità di suggestiva trasgressione letteraria dell’io narrante, quello di Veza. Questa originalissima opera, frutto di trent’anni di ricerche, annotazioni, riscritture e itinerari europei, si caratterizza per una scansione narrativa rapsodica, dal ritmo magnetico, dalla trama intensissima, in alcuni capitoli anche altamente drammatica, pervasa da tonalità epiche, in cui i due protagonisti si confrontano e si raggiungono, e da cui spicca un quadro critico del pensiero dello stesso Elias Canetti. In un dialogo sulle stagioni e sui mesi della vita, sulla storia tra Vienna, Londra e Zurigo, malgrado le separazioni e la shoah, si giunge a un epicentro dove la scrittura si srotola in una finissima tessitura timbrico-tonale, sugellata da un pathos travolgente, di rara forza emotiva, dove anche l’autore, accompagnato dalle note della Quinta e Sesta Sinfonia di Gustav Mahler, incontra i due autori e ne rende, con profonda vocazione, un indimenticabile omaggio storico, letterario e artistico.
2022
978-88-9387-199-0
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