Questo lavoro è incentrato sull’idea di confine come spazio semiotico di incontro tra le culture. L’autore, dopo aver approfondito, in precedenti studi, il tema del confine dal punto di vista psicologico, qui cerca di mettere in evidenza come sia necessario il suo superamento nei processi educativi attraverso una educazione interdisciplinare. Trovando inspirazione nella se-miotica di Lotman, nella sociologia dell’educazione di Morìn, negli studi di psicologia culturale e di psicoanalisi di Valsiner e De Luca Picione e in altri stimoli culturali provenienti dalla didat-tica della matematica, in questo lavoro è stata sviluppata e discussa la nozione di confine e di liminalità per cercare di cogliere una relazione tra alcuni processi psicologici e alcuni aspetti trasformativi dei processi educativi. Partendo dai risultati del primo convegno internazionale sull’interdisciplinarità, risalente al 1972, sono state analizzate alcune posizioni sui confini tra le discipline e sull’interdisciplinarità. È stata richiamata l’idea di interdisciplinarità da un punto di vista semiotico, rifacendoci a Jurij Lotman, da un punto di vista della sociologia dell’educazione, rifacendoci a Edgar Morìn e ritrovando le sue radici storiche nel pensiero aristotelico. Si è giunti a condividere l’idea che solo un sistema poroso che si lascia attraversare da stimoli culturali favorendo la formazione di un complesso dinamico e mutevole può dare soluzioni e risposte alle mutate esigenze sociali e questo sia da un punto di vista ontologico, che gnoseologico ed etico. La nostra idea è che una educazione all’interdisciplinarità potrebbe giovare ad orientare le risorse disciplinari verso questi obiettivi comuni, senza depauperare le discipline della loro specificità ed identità, agendo similmente a un campo magnetico in grado di orientare gli obiettivi di ap-prendimento verso traguardi formativi comuni e l’acquisizione delle competenze necessarie af-finché ogni studente sia cittadino della comunità glocale.

Il confine come spazio semiotico di incontro tra le culture: il caso della matematica

Capone Roberto
2021-01-01

Abstract

Questo lavoro è incentrato sull’idea di confine come spazio semiotico di incontro tra le culture. L’autore, dopo aver approfondito, in precedenti studi, il tema del confine dal punto di vista psicologico, qui cerca di mettere in evidenza come sia necessario il suo superamento nei processi educativi attraverso una educazione interdisciplinare. Trovando inspirazione nella se-miotica di Lotman, nella sociologia dell’educazione di Morìn, negli studi di psicologia culturale e di psicoanalisi di Valsiner e De Luca Picione e in altri stimoli culturali provenienti dalla didat-tica della matematica, in questo lavoro è stata sviluppata e discussa la nozione di confine e di liminalità per cercare di cogliere una relazione tra alcuni processi psicologici e alcuni aspetti trasformativi dei processi educativi. Partendo dai risultati del primo convegno internazionale sull’interdisciplinarità, risalente al 1972, sono state analizzate alcune posizioni sui confini tra le discipline e sull’interdisciplinarità. È stata richiamata l’idea di interdisciplinarità da un punto di vista semiotico, rifacendoci a Jurij Lotman, da un punto di vista della sociologia dell’educazione, rifacendoci a Edgar Morìn e ritrovando le sue radici storiche nel pensiero aristotelico. Si è giunti a condividere l’idea che solo un sistema poroso che si lascia attraversare da stimoli culturali favorendo la formazione di un complesso dinamico e mutevole può dare soluzioni e risposte alle mutate esigenze sociali e questo sia da un punto di vista ontologico, che gnoseologico ed etico. La nostra idea è che una educazione all’interdisciplinarità potrebbe giovare ad orientare le risorse disciplinari verso questi obiettivi comuni, senza depauperare le discipline della loro specificità ed identità, agendo similmente a un campo magnetico in grado di orientare gli obiettivi di ap-prendimento verso traguardi formativi comuni e l’acquisizione delle competenze necessarie af-finché ogni studente sia cittadino della comunità glocale.
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