Gli obiettivi della cooperazione sono diversi e strettamente correlati all’ambito di applicazione; per esempio, la cooperazione allo sviluppo prevede “l’attività svolta dai vari governi per favorire la crescita economica e culturale dei paesi in via di sviluppo”. Ovviamente, la cooperazione coinvolge tematiche quali l’e-government, le tecnologie dell’innovazione per cui il passo che conduce verso l’Information and Communication Technology (ICT) è breve, anzi brevissimo, visto che l’ICT può, anzi deve, contribuire al miglioramento ed alla trasparenza dei processi di governance. L’enciclopedia Treccani definisce così il termine cooperare: ”partecipare attivamente insieme con altri a un lavoro per lo più intellettuale, o alla realizzazione di un’impresa, di un’iniziativa, a una produzione per il conseguimento di un obiettivo”. Sempre Treccani, definisce la cooperazione in senso economico e giuridico come “l’azione svolta in comune, con fini mutualistici e non speculativi, dagli appartenenti a una organizzazione o categoria sociale unitisi in cooperativa, per raggiungere un fine”. La cooperazione prevede, quindi, fin dalla fase di progettazione l’interazione tra più soggetti che dovranno condividere risorse, soggetti che dovranno fare “rete” per raggiungere gli obiettivi. La maturità dell’ICT consente oggi di innovare il tradizionale processo di approccio alla cooperazione per lo sviluppo. L’ICT è lo strumento, la risorsa imprescindibile per realizzare gli obiettivi della cooperazione. Il che non vuol dire, come spesso avviene, dotare gli operatori della governance di computer per la creazione di testi più o meno illusori sui progetti da realizzare, gli obiettivi da raggiungere e le popolazioni da aiutare. L’ICT deve essere utilizzata per la tracciabilità del progetto, per la sua geolocalizzazione e valutazione secondo indici economici e statistici standard nonché per la sua accessibilità da parte di quanti, fruitori, valutatori, studiosi o semplici osservatori vogliano osservare, studiare, analizzare quanto realizzato. È un cambio epocale dove i dati ed Internet rappresentano rispettivamente le risorse e la via di comunicazione/accesso per il controllo della governance degli aiuti.

Le vie dell'informatica e le nuove frontiere della cooperazione

SCALERA, Michele
2014-01-01

Abstract

Gli obiettivi della cooperazione sono diversi e strettamente correlati all’ambito di applicazione; per esempio, la cooperazione allo sviluppo prevede “l’attività svolta dai vari governi per favorire la crescita economica e culturale dei paesi in via di sviluppo”. Ovviamente, la cooperazione coinvolge tematiche quali l’e-government, le tecnologie dell’innovazione per cui il passo che conduce verso l’Information and Communication Technology (ICT) è breve, anzi brevissimo, visto che l’ICT può, anzi deve, contribuire al miglioramento ed alla trasparenza dei processi di governance. L’enciclopedia Treccani definisce così il termine cooperare: ”partecipare attivamente insieme con altri a un lavoro per lo più intellettuale, o alla realizzazione di un’impresa, di un’iniziativa, a una produzione per il conseguimento di un obiettivo”. Sempre Treccani, definisce la cooperazione in senso economico e giuridico come “l’azione svolta in comune, con fini mutualistici e non speculativi, dagli appartenenti a una organizzazione o categoria sociale unitisi in cooperativa, per raggiungere un fine”. La cooperazione prevede, quindi, fin dalla fase di progettazione l’interazione tra più soggetti che dovranno condividere risorse, soggetti che dovranno fare “rete” per raggiungere gli obiettivi. La maturità dell’ICT consente oggi di innovare il tradizionale processo di approccio alla cooperazione per lo sviluppo. L’ICT è lo strumento, la risorsa imprescindibile per realizzare gli obiettivi della cooperazione. Il che non vuol dire, come spesso avviene, dotare gli operatori della governance di computer per la creazione di testi più o meno illusori sui progetti da realizzare, gli obiettivi da raggiungere e le popolazioni da aiutare. L’ICT deve essere utilizzata per la tracciabilità del progetto, per la sua geolocalizzazione e valutazione secondo indici economici e statistici standard nonché per la sua accessibilità da parte di quanti, fruitori, valutatori, studiosi o semplici osservatori vogliano osservare, studiare, analizzare quanto realizzato. È un cambio epocale dove i dati ed Internet rappresentano rispettivamente le risorse e la via di comunicazione/accesso per il controllo della governance degli aiuti.
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