La società postindustriale si basa fortemente sulle nuove tecnologie le quali portano con sè lo sviluppo dei servizi, la qualificazione e la crescita del livello medio di istruzione delle risorse umane. Tali tipologie di crescita non possono svilupparsi in modo incontrollato ma, avendo quale elemento centrale l'essere umano, necessitano di regole, di norme e di etica per divenire quel valore aggiunto che una società deve metabolizzare e mettere a frutto attraverso processi basati sulla cultura scientifica. Nell'epoca attuale, successiva a quella postindustriale, sta nascendo un nuovo tipo di società caratterizzato dalla produzione e dalla gestione delle risorse digitali delle quali il "dato" rappresenta l'epicentro di ogni disciplina; dall'economia all'astrologia, dalla finanza all'archeologia nel cui intorno gravita l'esistenza umana. Poiché il modello di società corrente è sempre più basato sulla preziosa risorsa "dato", che per essere prodotta e gestita ha bisogno di processi e di una tecnologia che è essenzialmente software oltre che hardware e telematica, diviene un dovere assoluto verificare che l'insieme di tali processi trovi la sua realizzazione all'insegna dell'etica. Uno degli aspetti che attraverso la gestione delle risorse digitali caratterizza il modello di società corrente è la globalizzazione: l'integrazione dell'intera economia, l'ampliamento degli orizzonti culturali e sociali che ha permesso all'individuo di valicare confini che solo pochi lustri addietro erano impensabili. È evidente la necessità di pensare eticamente al processo di produzione della risorsa "dato", ovvero è fondamentale pensare al "carattere", al "comportamento", al "costume", alla "consuetudine" dei processi che consentono la produzione e la gestione del dato al fine di assegnare certificazioni di qualità ai processi aziendali. Le aziende, pubbliche o private che siano, devono essere consapevoli del concetto di etica del processo di produzione del dato poiché solo in tal modo possono supportare le proprie decisioni attraverso quella conoscenza che pone le basi su tecniche scientificamente trattate in letteratura. Nonostante le tecnologie ICT (Information and Communication Technology) siano mature per supportare la gestione delle risorse digitali, si riscontra, ancor oggi, una cattiva gestione a tutti i livelli del sistema informativo aziendale ben rappresentata dalla notizia riportata dall'ANSA qualche giorno fa, e ripresa con amplificato clamore dai maggiori notiziari televisivi e radiofonici, che riferiva di una raccomandata inviata dall'INPS ad un ottantaquatrenne verso il quale l’ente vantava un credito di un centesimo; notizia aggravata dalla possibilità concessa all'anziano signore di rateizzare il proprio debito. I software ed i dati sono, quindi, due risorse digitali che devono essere dotati di una sorta di codice etico adottato in azienda e finalizzato a stabilire, con assoluta certezza, la bontà della risorsa adottata/prodotta.
Il codice etico del software e dei dati
SCALERA, Michele
2013-01-01
Abstract
La società postindustriale si basa fortemente sulle nuove tecnologie le quali portano con sè lo sviluppo dei servizi, la qualificazione e la crescita del livello medio di istruzione delle risorse umane. Tali tipologie di crescita non possono svilupparsi in modo incontrollato ma, avendo quale elemento centrale l'essere umano, necessitano di regole, di norme e di etica per divenire quel valore aggiunto che una società deve metabolizzare e mettere a frutto attraverso processi basati sulla cultura scientifica. Nell'epoca attuale, successiva a quella postindustriale, sta nascendo un nuovo tipo di società caratterizzato dalla produzione e dalla gestione delle risorse digitali delle quali il "dato" rappresenta l'epicentro di ogni disciplina; dall'economia all'astrologia, dalla finanza all'archeologia nel cui intorno gravita l'esistenza umana. Poiché il modello di società corrente è sempre più basato sulla preziosa risorsa "dato", che per essere prodotta e gestita ha bisogno di processi e di una tecnologia che è essenzialmente software oltre che hardware e telematica, diviene un dovere assoluto verificare che l'insieme di tali processi trovi la sua realizzazione all'insegna dell'etica. Uno degli aspetti che attraverso la gestione delle risorse digitali caratterizza il modello di società corrente è la globalizzazione: l'integrazione dell'intera economia, l'ampliamento degli orizzonti culturali e sociali che ha permesso all'individuo di valicare confini che solo pochi lustri addietro erano impensabili. È evidente la necessità di pensare eticamente al processo di produzione della risorsa "dato", ovvero è fondamentale pensare al "carattere", al "comportamento", al "costume", alla "consuetudine" dei processi che consentono la produzione e la gestione del dato al fine di assegnare certificazioni di qualità ai processi aziendali. Le aziende, pubbliche o private che siano, devono essere consapevoli del concetto di etica del processo di produzione del dato poiché solo in tal modo possono supportare le proprie decisioni attraverso quella conoscenza che pone le basi su tecniche scientificamente trattate in letteratura. Nonostante le tecnologie ICT (Information and Communication Technology) siano mature per supportare la gestione delle risorse digitali, si riscontra, ancor oggi, una cattiva gestione a tutti i livelli del sistema informativo aziendale ben rappresentata dalla notizia riportata dall'ANSA qualche giorno fa, e ripresa con amplificato clamore dai maggiori notiziari televisivi e radiofonici, che riferiva di una raccomandata inviata dall'INPS ad un ottantaquatrenne verso il quale l’ente vantava un credito di un centesimo; notizia aggravata dalla possibilità concessa all'anziano signore di rateizzare il proprio debito. I software ed i dati sono, quindi, due risorse digitali che devono essere dotati di una sorta di codice etico adottato in azienda e finalizzato a stabilire, con assoluta certezza, la bontà della risorsa adottata/prodotta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.