Il contributo presenta l’editio princeps del volgarizzamento fiorentino delle Epistole greche dello Pseudo Bruto a opera dell’umanista Niccolò Angeli da Bucine (detto Angelio), autore anche di una traduzione latina dell’opera (ante 1483); l’edizione è allestita secondo il codex unicus (Firenze, Biblioteca Riccardiana, 2692). Segue un commento linguistico che include la rapida rassegna degli aspetti fonomorfologici e la presentazione delle tecniche di traduzione di Angelio; maggiore attenzione è riservata alle scelte sintattiche e lessicali di Angelio dinanzi ad alcuni tratti distintivi del greco (ad es., le particelle correlative μὲν e δὲ, i participi congiunti e l’accusativo con l’infinito), allo scopo di evidenziare se e in quali forme il modello greco determina un allontanamento dalle peculiarità della coeva prosa volgare.
The paper presents the editio princeps of the Italian translation of Pseudo-Brutus’ Greek Epistles, made by the humanist Niccolò Angeli from Bucine, as known as Angelio, who also translated the work into Latin (ante 1483). The edition was based on the codex unicus Firenze, Biblioteca Riccardiana, 2692. Then, the paper offers a linguistic commentary of the edition, including a quick survey of the phono-morphological aspects, as well as of the translational praxis of Angelio. Furthermore, it focuses on the syntactic and lexical choices made by Angelio against some distinctive features of Greek language (for instance, the correlative particles μὲν and δὲ; the conjunct participles, and the accusative-with-the-infinitive construction), in order to stress if and in which forms the Greek model has conditioned the moving of Angelio’s translation away from the contemporary vernacular prose.
Le Epistole dello Pseudo Bruto volgarizzate da Niccolò Angeli. Edizione e commento linguistico
Zarra Giuseppe
2016-01-01
Abstract
Il contributo presenta l’editio princeps del volgarizzamento fiorentino delle Epistole greche dello Pseudo Bruto a opera dell’umanista Niccolò Angeli da Bucine (detto Angelio), autore anche di una traduzione latina dell’opera (ante 1483); l’edizione è allestita secondo il codex unicus (Firenze, Biblioteca Riccardiana, 2692). Segue un commento linguistico che include la rapida rassegna degli aspetti fonomorfologici e la presentazione delle tecniche di traduzione di Angelio; maggiore attenzione è riservata alle scelte sintattiche e lessicali di Angelio dinanzi ad alcuni tratti distintivi del greco (ad es., le particelle correlative μὲν e δὲ, i participi congiunti e l’accusativo con l’infinito), allo scopo di evidenziare se e in quali forme il modello greco determina un allontanamento dalle peculiarità della coeva prosa volgare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.