Con questo contributo si intende inquadrare il lavoro della fotografa Lisetta Carmi nel più ampio sistema dell’industria culturale italiano. Ricostruendo l’influenza sulla politica e sui sindacati dei suoi reportage industriali degli anni Sessanta, il rapporto con l’industria editoriale che accolse e diffuse molti dei suoi scatti come testimonianza delle ribellioni e delle ingiustizie in diversi angoli del mondo, l’impatto sociale del suo racconto delle diversità e di più fluide identità di genere, il recupero di antiche pratiche culturali di territori periferici e dispersi, si può tracciare il profilo di una icona della controcultura italiana e si possono comprendere le ragioni per cui oggi viene riscoperta attraverso l’impegno di diversi curatori e la disponibilità di istituti pubblici e privati. Lei stessa, inoltre, insediatasi in Puglia da circa cinquant’anni, con la fondazione del suo ashram, ha contribuito alla rivoluzione del modo di vivere la Valle d’Itria, innescando quel processo virtuoso che da anni porta numerosi turisti spirituali nei luoghi resi attrattivi e sacri dalla sua carismatica presenza.

Dai fotoreportage al turismo religioso. La presenza anticonformista di Lisetta Carmi nell’industria culturale italiana

Saponari Angela Bianca
2021-01-01

Abstract

Con questo contributo si intende inquadrare il lavoro della fotografa Lisetta Carmi nel più ampio sistema dell’industria culturale italiano. Ricostruendo l’influenza sulla politica e sui sindacati dei suoi reportage industriali degli anni Sessanta, il rapporto con l’industria editoriale che accolse e diffuse molti dei suoi scatti come testimonianza delle ribellioni e delle ingiustizie in diversi angoli del mondo, l’impatto sociale del suo racconto delle diversità e di più fluide identità di genere, il recupero di antiche pratiche culturali di territori periferici e dispersi, si può tracciare il profilo di una icona della controcultura italiana e si possono comprendere le ragioni per cui oggi viene riscoperta attraverso l’impegno di diversi curatori e la disponibilità di istituti pubblici e privati. Lei stessa, inoltre, insediatasi in Puglia da circa cinquant’anni, con la fondazione del suo ashram, ha contribuito alla rivoluzione del modo di vivere la Valle d’Itria, innescando quel processo virtuoso che da anni porta numerosi turisti spirituali nei luoghi resi attrattivi e sacri dalla sua carismatica presenza.
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