La co-ontologia heideggeriana viene fatta scivolare, dalla filosofia di Jean-Luc Nancy, lungo il piano inclinato della vita vissuta e concreta degli esseri-umani-inrelazione che coabitano lo spazio sociale, una dislocazione che avviene nel segno della porosità e penetrabilità del “con-essere” che rappresenta la chiave di volta del suo libro, Sessistenza. In questo testo, il corpo, il toccare, il sesso sono sporgenze che costellano una mappa concettuale frutto di una lunga militanza filosofica contrassegnata da un’autentica ontologia aptica, cifra segnante di un pensiero della relazionalità, dell’interdipendenza, della vulnerabilità sessistenziale, che connota i corpi in con-tatto che tutti e tutte siamo. Assumendo la lezione di Derrida che rilegge il Dasein come “disseminazione”, Nancy elabora una transontologia attraverso cui si manifesta la r-esistenza della sessistenza, vale a dire quel rifiuto caparbio dei corpi distinti e differenti all’omologazione e all’uniformità dell’identico e dell’identitario condiviso dal trans-femminismo che della combinatoria inesauribile dei sessi fa il proprio punto di forza. Così, tanto per l’approccio sessistenziale che per quello transfemminista, al cuore di ogni teoria vi sono le vite e le pratiche di corpi sessuati distinti e differenti in rel-azione.

Sessistenza come resistenza: la trans-ontologia di Jean-Luc Nancy in dialogo con il trans-femminismo

Francesca R. Recchia Luciani
2020-01-01

Abstract

La co-ontologia heideggeriana viene fatta scivolare, dalla filosofia di Jean-Luc Nancy, lungo il piano inclinato della vita vissuta e concreta degli esseri-umani-inrelazione che coabitano lo spazio sociale, una dislocazione che avviene nel segno della porosità e penetrabilità del “con-essere” che rappresenta la chiave di volta del suo libro, Sessistenza. In questo testo, il corpo, il toccare, il sesso sono sporgenze che costellano una mappa concettuale frutto di una lunga militanza filosofica contrassegnata da un’autentica ontologia aptica, cifra segnante di un pensiero della relazionalità, dell’interdipendenza, della vulnerabilità sessistenziale, che connota i corpi in con-tatto che tutti e tutte siamo. Assumendo la lezione di Derrida che rilegge il Dasein come “disseminazione”, Nancy elabora una transontologia attraverso cui si manifesta la r-esistenza della sessistenza, vale a dire quel rifiuto caparbio dei corpi distinti e differenti all’omologazione e all’uniformità dell’identico e dell’identitario condiviso dal trans-femminismo che della combinatoria inesauribile dei sessi fa il proprio punto di forza. Così, tanto per l’approccio sessistenziale che per quello transfemminista, al cuore di ogni teoria vi sono le vite e le pratiche di corpi sessuati distinti e differenti in rel-azione.
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