La riforma del sistema pensionistico attuata con il d.l. n. 201/2011 ha determinato un consistente aggravamento dei requisiti anagrafici e contributivi per accedere alla pensione di vecchiaia, oltre a decretare la definitiva scomparsa della pensione di anzianità, sostituita dalla pensione di vecchiaia anticipata. In assenza di un periodo transitorio, la riforma ha garantito l’applicazione dei vecchi requisiti solo ad alcune categorie di lavoratori (c.d. salvaguardati), peraltro in numero limitato perché soltanto ad esaurimento delle risorse finanziarie destinate. La progressiva elevazione del numero dei salvaguardabili, con il connesso incremento delle risorse, non è in grado di garantire l’accesso alle pensioni alla moltitudine di lavoratori che avevano accettato, prima del varo della riforma, di porre fine al proprio rapporto di lavoro (a volte in cambio di un incentivo) nella prospettiva di accedere alle pensioni secondo la vecchia disciplina (cd. esodati). Il presente contributo, dopo aver delineato il fenomeno ed analizzato il quadro normativo di riferimento, verifica i possibili contrasti di tale disciplina con i predetti costituzionali e ipotizza le possibili forme di tutela per gli esodati non salvaguardati
"Esodati", "salvaguardati", "esclusi" nella riforma pensionistica Monti-Fornero
GAROFALO, Domenico;
2013-01-01
Abstract
La riforma del sistema pensionistico attuata con il d.l. n. 201/2011 ha determinato un consistente aggravamento dei requisiti anagrafici e contributivi per accedere alla pensione di vecchiaia, oltre a decretare la definitiva scomparsa della pensione di anzianità, sostituita dalla pensione di vecchiaia anticipata. In assenza di un periodo transitorio, la riforma ha garantito l’applicazione dei vecchi requisiti solo ad alcune categorie di lavoratori (c.d. salvaguardati), peraltro in numero limitato perché soltanto ad esaurimento delle risorse finanziarie destinate. La progressiva elevazione del numero dei salvaguardabili, con il connesso incremento delle risorse, non è in grado di garantire l’accesso alle pensioni alla moltitudine di lavoratori che avevano accettato, prima del varo della riforma, di porre fine al proprio rapporto di lavoro (a volte in cambio di un incentivo) nella prospettiva di accedere alle pensioni secondo la vecchia disciplina (cd. esodati). Il presente contributo, dopo aver delineato il fenomeno ed analizzato il quadro normativo di riferimento, verifica i possibili contrasti di tale disciplina con i predetti costituzionali e ipotizza le possibili forme di tutela per gli esodati non salvaguardatiI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.