Il 28 giugno 2019, dopo venti anni dall’avvio dei negoziati, l’Unione Europea (UE) e i quattro membri fondatori del Mercosur - Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay - hanno raggiunto “un’intesa di principio" su un accordo di associazione commerciale. L’accordo coinvolgerà circa 800 milioni di consumatori e promuoverà l’integrazione di economie che assieme rappresentano un prodotto interno lordo (PIL) di 20 trilioni di dollari. Per il Mercosur, l'accordo con l'UE è l'accordo più importante finora raggiunto ed è il primo a regolamentare anche gli scambi di servizi. Per l’Italia, l’accordo con i Paesi Mercosur rappresenta un’opportunità per gli interessi commerciali delle nostre imprese manifatturiere, con molteplici possibilità di espansione. L'accordo prevede che entro dieci anni saranno eliminate la maggior parte delle tariffe sui flussi commerciali bilaterali di beni. In particolare, l'UE liberalizzerà completamente tutte le sue importazioni manifatturiere dal blocco latino-americano e l'82% delle importazioni agricole. A loro volta, i paesi del Mercosur liberalizzeranno il 90% delle importazioni di beni industriali dall'UE e il 93% dei prodotti agricoli. Inoltre, l'accordo prevede che 357 prodotti alimentari europei con denominazione di origine o indicazione geografica saranno protetti da possibili imitazioni nei paesi del Mercosur. L'accordo contiene anche disposizioni che riducono le barriere non tariffarie, semplificando le procedure doganali e rimuovendo le barriere tecniche, e misure volte a facilitare l'accesso delle piccole e medie imprese a nuovi mercati. Sono, inoltre, stabilite misure sugli investimenti e norme minime per la regolamentazione del mercato del lavoro e alcune voci relative alla mitigazione del cambiamento climatico. Il presente Studio fornisce una valutazione qualitativa e quantitativa del possibile impatto dell’accordo sul commercio e sul prodotto interno lordo nelle due aree. La prima parte ricostruisce le relazioni economiche tra Italia e Mercosur, con una disamina degli interessi commerciali italiani e un approfondimento della struttura degli scambi del settore agroalimentare. La seconda parte presenta una simulazione quantitativa condotta attraverso un modello di equilibrio generale globale per valutare gli effetti economici attesi dell’accordo. I risultati della simulazione mostrano che i partner su entrambe le sponde dell'Atlantico potranno registrare un aumento dei flussi commerciali e del prodotto interno lordo a seguito dell'accordo. In particolare, effetti particolarmente significativi sono attesi per le economie del Mercosur mentre, tra i membri dell’UE, l’Italia risulta essere il paese che beneficerà maggiormente dell’accordo. Guardando all’impatto settoriale sull’economia italiana, l’accordo porterà ad aumenti della produzione e delle esportazioni soprattutto nel caso di macchinari e apparecchiature, siderurgia e metalli. Occorre, tuttavia, sottolineare che, a fronte di un effetto economico complessivamente positivo, lo Studio evidenzia anche una eterogeneità degli effetti sia a livello di paese che di settore.

Gli interessi italiani dal lato delle importazioni dal Mercosur

D. Vurchio
2021-01-01

Abstract

Il 28 giugno 2019, dopo venti anni dall’avvio dei negoziati, l’Unione Europea (UE) e i quattro membri fondatori del Mercosur - Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay - hanno raggiunto “un’intesa di principio" su un accordo di associazione commerciale. L’accordo coinvolgerà circa 800 milioni di consumatori e promuoverà l’integrazione di economie che assieme rappresentano un prodotto interno lordo (PIL) di 20 trilioni di dollari. Per il Mercosur, l'accordo con l'UE è l'accordo più importante finora raggiunto ed è il primo a regolamentare anche gli scambi di servizi. Per l’Italia, l’accordo con i Paesi Mercosur rappresenta un’opportunità per gli interessi commerciali delle nostre imprese manifatturiere, con molteplici possibilità di espansione. L'accordo prevede che entro dieci anni saranno eliminate la maggior parte delle tariffe sui flussi commerciali bilaterali di beni. In particolare, l'UE liberalizzerà completamente tutte le sue importazioni manifatturiere dal blocco latino-americano e l'82% delle importazioni agricole. A loro volta, i paesi del Mercosur liberalizzeranno il 90% delle importazioni di beni industriali dall'UE e il 93% dei prodotti agricoli. Inoltre, l'accordo prevede che 357 prodotti alimentari europei con denominazione di origine o indicazione geografica saranno protetti da possibili imitazioni nei paesi del Mercosur. L'accordo contiene anche disposizioni che riducono le barriere non tariffarie, semplificando le procedure doganali e rimuovendo le barriere tecniche, e misure volte a facilitare l'accesso delle piccole e medie imprese a nuovi mercati. Sono, inoltre, stabilite misure sugli investimenti e norme minime per la regolamentazione del mercato del lavoro e alcune voci relative alla mitigazione del cambiamento climatico. Il presente Studio fornisce una valutazione qualitativa e quantitativa del possibile impatto dell’accordo sul commercio e sul prodotto interno lordo nelle due aree. La prima parte ricostruisce le relazioni economiche tra Italia e Mercosur, con una disamina degli interessi commerciali italiani e un approfondimento della struttura degli scambi del settore agroalimentare. La seconda parte presenta una simulazione quantitativa condotta attraverso un modello di equilibrio generale globale per valutare gli effetti economici attesi dell’accordo. I risultati della simulazione mostrano che i partner su entrambe le sponde dell'Atlantico potranno registrare un aumento dei flussi commerciali e del prodotto interno lordo a seguito dell'accordo. In particolare, effetti particolarmente significativi sono attesi per le economie del Mercosur mentre, tra i membri dell’UE, l’Italia risulta essere il paese che beneficerà maggiormente dell’accordo. Guardando all’impatto settoriale sull’economia italiana, l’accordo porterà ad aumenti della produzione e delle esportazioni soprattutto nel caso di macchinari e apparecchiature, siderurgia e metalli. Occorre, tuttavia, sottolineare che, a fronte di un effetto economico complessivamente positivo, lo Studio evidenzia anche una eterogeneità degli effetti sia a livello di paese che di settore.
2021
979-12-5977-029-5
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/378605
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