L’opera presenta vari contributi su argomenti più o meno intimamente collegati al fattore religioso (la disciplina dell'otto per mille, la necessità di coabitazione tra differenti culture, l'importanza del valore della solidarietà nella crisi economico-sanitaria, la storia del diritto-dovere di resistenza e le sue concrete possibilità di applicazione odierna, la perdurante primazia della dignità umana, l'accresciuto rilievo del turismo religioso) e trattati da studiosi di diversa estrazione giuridica (ecclesiasticistica, giuspubblicistica e giuseconomicistica). Ad ogni modo, al di là delle particolari tematiche prescelte e delle specifiche impostazioni di ricerca, vi sono alcuni elementi di fondo che fungono da fil rouge tra i singoli scritti, rendendoli evidentemente interdipendenti e conferendo, quindi, una qualche apprezzabile unità e coerenza scientifica all'opera complessivamente intesa. Innanzitutto, vi sono diffusi riferimenti alla forza degli interessi materiali e all’influenza delle dottrine economiche sottese a ciascun problema trattato. Inoltre, vengono spesso formulate considerazioni che appaiono non limitate al campo più strettamente giuridico, bensì estese, tra l'altro, a quelli dell’etica, della filosofia, della sociologia. In ultimo, ma non certo per ultimo, emerge una comune, chiara sensibilità costituzionale, ovverosia una spiccata attenzione di ciascun co-autore ai diritti inviolabili e ai principi fondamentali sanciti nella Carta del ’48, la quale, pertanto, finisce per realizzare il paradigma essenziale cui si commisurano le diverse condizioni e prospettazioni esposte in ciascun saggio. Così, senza scadere mai nella idolatria acritica o nella sacralizzazione preconcetta del testo repubblicano, ogni artefice del volume fornisce, in maniera talora implicita, talaltra espressa, argomentazioni in merito al solido aggancio del medesimo testo al pensiero cristiano. L’idea è, in buona sostanza, che la dottrina sociale della Chiesa, sebbene, in varia ed equilibrata combinazione con altre teorie giustificative dell’esistenza dello Stato, se ha, in passato, largamente ispirato i nostri Patres conditores nella definizione del nuovo ordinamento democratico nazionale post-bellico, può, ancora oggi, essere un prezioso ausilio sia nell’interpretazione/applicazione di molteplici disposizioni normative, sia, e conseguentemente, nella promozione/attuazione di riforme di importanti settori dell’ordinamento. giuridico.
Problemi del fattore religioso e risposta interdisciplinare del diritto
Roberta Santoro
;Vittorio Teotonico
;Stefania Cavaliere
2021-01-01
Abstract
L’opera presenta vari contributi su argomenti più o meno intimamente collegati al fattore religioso (la disciplina dell'otto per mille, la necessità di coabitazione tra differenti culture, l'importanza del valore della solidarietà nella crisi economico-sanitaria, la storia del diritto-dovere di resistenza e le sue concrete possibilità di applicazione odierna, la perdurante primazia della dignità umana, l'accresciuto rilievo del turismo religioso) e trattati da studiosi di diversa estrazione giuridica (ecclesiasticistica, giuspubblicistica e giuseconomicistica). Ad ogni modo, al di là delle particolari tematiche prescelte e delle specifiche impostazioni di ricerca, vi sono alcuni elementi di fondo che fungono da fil rouge tra i singoli scritti, rendendoli evidentemente interdipendenti e conferendo, quindi, una qualche apprezzabile unità e coerenza scientifica all'opera complessivamente intesa. Innanzitutto, vi sono diffusi riferimenti alla forza degli interessi materiali e all’influenza delle dottrine economiche sottese a ciascun problema trattato. Inoltre, vengono spesso formulate considerazioni che appaiono non limitate al campo più strettamente giuridico, bensì estese, tra l'altro, a quelli dell’etica, della filosofia, della sociologia. In ultimo, ma non certo per ultimo, emerge una comune, chiara sensibilità costituzionale, ovverosia una spiccata attenzione di ciascun co-autore ai diritti inviolabili e ai principi fondamentali sanciti nella Carta del ’48, la quale, pertanto, finisce per realizzare il paradigma essenziale cui si commisurano le diverse condizioni e prospettazioni esposte in ciascun saggio. Così, senza scadere mai nella idolatria acritica o nella sacralizzazione preconcetta del testo repubblicano, ogni artefice del volume fornisce, in maniera talora implicita, talaltra espressa, argomentazioni in merito al solido aggancio del medesimo testo al pensiero cristiano. L’idea è, in buona sostanza, che la dottrina sociale della Chiesa, sebbene, in varia ed equilibrata combinazione con altre teorie giustificative dell’esistenza dello Stato, se ha, in passato, largamente ispirato i nostri Patres conditores nella definizione del nuovo ordinamento democratico nazionale post-bellico, può, ancora oggi, essere un prezioso ausilio sia nell’interpretazione/applicazione di molteplici disposizioni normative, sia, e conseguentemente, nella promozione/attuazione di riforme di importanti settori dell’ordinamento. giuridico.File | Dimensione | Formato | |
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