Renzi è portatore di un’eccedenza, meglio diremmo di una doppia morale. Ed è quello che ne determina il successo. Certo, il suo progetto manifesto è né più né meno quello di Scelta Civica. I “contenuti” che propone e che prova ad attuare rispondono ai dettami della ristrutturazione neo-orizzontale (il cui modello, lo ribadiamo, è oggi in crisi ovunque). Le “forme”, tuttavia, dicono tutt’altro. Dicono, di fatto, il contrario. Alludono cioè al ripristino del “verticalismo”. Da una parte la ricetta è: liberiamo l’energia della società dalla cappa della politica e delle istituzioni; liberiamo le sue particelle elementari. Dall’altra, egli accoglie la richiesta di quelle stesse particelle elementari di ritrovare una protezione politica. La politica che modella la realtà e ne guida lo sviluppo. Questa è la contraddizione feconda del renzismo. Il capo del Pd e del governo promette “manifestamente” di lasciare liberi, ossia “soli” i cittadini (a costruire i propri percorsi di auto-promozione), di liberarli dalla “casta” politica. Ma “sotterraneamente” promette di liberarli dalla solitudine che affama e depriva le loro esistenze. Di accudirli e proteggerli “politicamente” dai venti del “mercato” che millanta di voler finalmente instaurare.

Renzi bi-fronte. Quello che le Europee non dicono

ROMANO, Onofrio
2014-01-01

Abstract

Renzi è portatore di un’eccedenza, meglio diremmo di una doppia morale. Ed è quello che ne determina il successo. Certo, il suo progetto manifesto è né più né meno quello di Scelta Civica. I “contenuti” che propone e che prova ad attuare rispondono ai dettami della ristrutturazione neo-orizzontale (il cui modello, lo ribadiamo, è oggi in crisi ovunque). Le “forme”, tuttavia, dicono tutt’altro. Dicono, di fatto, il contrario. Alludono cioè al ripristino del “verticalismo”. Da una parte la ricetta è: liberiamo l’energia della società dalla cappa della politica e delle istituzioni; liberiamo le sue particelle elementari. Dall’altra, egli accoglie la richiesta di quelle stesse particelle elementari di ritrovare una protezione politica. La politica che modella la realtà e ne guida lo sviluppo. Questa è la contraddizione feconda del renzismo. Il capo del Pd e del governo promette “manifestamente” di lasciare liberi, ossia “soli” i cittadini (a costruire i propri percorsi di auto-promozione), di liberarli dalla “casta” politica. Ma “sotterraneamente” promette di liberarli dalla solitudine che affama e depriva le loro esistenze. Di accudirli e proteggerli “politicamente” dai venti del “mercato” che millanta di voler finalmente instaurare.
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