Lo studio della tutela penale delle funzioni - tema emblematico del preteso declino, dell’incerto presente e dell’oscuro futuro del diritto penale - appare intriso di valenze “ideologiche" che lo espongono alle insidie dell’inversione metodologica, tema, anche per questa ragione, lontano dall'avere trovato un punto equilibrio tra la dimensione della parte generale e le continue variazioni sul tema della parte speciale in cui la stessa protezione delle funzioni si “incarna” e si disarticola. Sorge da questa considerazione l'esigenza di procedere ad una rivisitazione metodologica che sappia cogliere le distinzioni su quattro livelli: oggetto di tutela (reati che tutelano tutte le “funzioni”, reati che tutelano una singola funzione, reati che tutelano le funzioni di vigilanza) autore (intraneus, non intraneus comunque sottoposto alla vigilanza, extraneus); la condotta (in rapporto alla disciplina extrapenale) e la forma dell'offesa (danno-lesione, pericolo). Cogliendo e valorizzando il gioco di variabili e costanti, (ri-)definito sulla base di questi elementi, si delinea l'opportunità di reimpostare la riflessione implementando la maestosa elaborazione di “parte generale” con il riferimento agli ineludibili termini di verifica che copiosamente esprime la parte speciale (sino ad ora piuttosto trascurati).
La tutela penale delle funzioni. Una proposta di rivisitazione metodologica
LOSAPPIO, Giuseppe
2013-01-01
Abstract
Lo studio della tutela penale delle funzioni - tema emblematico del preteso declino, dell’incerto presente e dell’oscuro futuro del diritto penale - appare intriso di valenze “ideologiche" che lo espongono alle insidie dell’inversione metodologica, tema, anche per questa ragione, lontano dall'avere trovato un punto equilibrio tra la dimensione della parte generale e le continue variazioni sul tema della parte speciale in cui la stessa protezione delle funzioni si “incarna” e si disarticola. Sorge da questa considerazione l'esigenza di procedere ad una rivisitazione metodologica che sappia cogliere le distinzioni su quattro livelli: oggetto di tutela (reati che tutelano tutte le “funzioni”, reati che tutelano una singola funzione, reati che tutelano le funzioni di vigilanza) autore (intraneus, non intraneus comunque sottoposto alla vigilanza, extraneus); la condotta (in rapporto alla disciplina extrapenale) e la forma dell'offesa (danno-lesione, pericolo). Cogliendo e valorizzando il gioco di variabili e costanti, (ri-)definito sulla base di questi elementi, si delinea l'opportunità di reimpostare la riflessione implementando la maestosa elaborazione di “parte generale” con il riferimento agli ineludibili termini di verifica che copiosamente esprime la parte speciale (sino ad ora piuttosto trascurati).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.