Il contributo intende proporre una nuova indagine sul racconto lungo, o romanzo breve, di Carlo Dossi, La colonia felice (1875, 1895), un testo sottotitolato dal medesimo autore come « utopia » nel quale convivono diversi generi letterari, dal racconto alla teatralizzazione, dalla declamazione alla teoria politica. Tra le particolarità artistiche di questo testo spicca l’impiego di un nuovo segno d’interpunzione – le due-virgole – creato e giustificato dall’autore in un’apposita Nota grammaticale. Due aspetti appaiono di particolare rilievo nella circolazione di quest’operetta del Dossi: la presenza, a partire dalla quarta edizione del 1883, di una Diffida che introduce il testo rinnegandone al tempo stesso i presupposti ideologici e artistici; e la probabile ripresa della vicenda da parte di Pirandello per la composizione del primo dei suoi drammi dedicati al tema del mito.
Utopie et ponctuation. La colonia felice de Carlo Dossi
Ruggiero, Raffaele
2021-01-01
Abstract
Il contributo intende proporre una nuova indagine sul racconto lungo, o romanzo breve, di Carlo Dossi, La colonia felice (1875, 1895), un testo sottotitolato dal medesimo autore come « utopia » nel quale convivono diversi generi letterari, dal racconto alla teatralizzazione, dalla declamazione alla teoria politica. Tra le particolarità artistiche di questo testo spicca l’impiego di un nuovo segno d’interpunzione – le due-virgole – creato e giustificato dall’autore in un’apposita Nota grammaticale. Due aspetti appaiono di particolare rilievo nella circolazione di quest’operetta del Dossi: la presenza, a partire dalla quarta edizione del 1883, di una Diffida che introduce il testo rinnegandone al tempo stesso i presupposti ideologici e artistici; e la probabile ripresa della vicenda da parte di Pirandello per la composizione del primo dei suoi drammi dedicati al tema del mito.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.