The period characterized by restrictions due to Covid-19 represented a unique opportunity to study completely new social phenomena. In fact, what was previously a possibility, such as entertaining activities through online media, become a forced condition to satisfy one’s need for sociality and search for meaning. Starting from reflections about mediated interactions, social presence and online religiosity, this work focuses on a case study involving an evangelic religious community. In this context, the changing dynamics in the passage from «real» world to a «virtual» one, were analysed. The participants’ words – gained through interview and focus group discussions – enabled to reconstruct the phases of online activities, the ambivalence about «social presence» as well as the opportunities and limits of online worship. As a consequence, the uniqueness of the place of cult for an authentic religious experience emerged.
Il periodo di restrizioni legato al Covid-19 ha rappresentato un’occasione unica per studiare fenomeni sociali inediti: ciò che prima era una possibilità, come svolgere attività online, si tramuta in una condizione coatta per poter soddisfare i bisogni di socialità e di ricerca di senso. Partendo dalla riflessione sui temi dell’interazione mediata, della presenza sociale e della religiosità online, il presente lavoro offre un contributo di ricerca, mediante l’analisi del caso di una comunità religiosa evangelica, finalizzato ad indagare la molteplicità delle dinamiche che possono originarsi nel passaggio da un contesto «reale» a quello «virtuale». Le parole dei partecipanti – raccolte mediante intervista al Pastore e focus group con i membri della comunità religiosa – consentono di ricostruire le fasi di implementazione dell’attività online, l’ambivalenza legata alla «presenza sociale» nonché le opportunità e limiti del culto online, riflessioni dalle quali emerge la definizione del luogo di culto come cronotopo unico per un’esperienza religiosa autentica.
«Zoom è stato una luce»: la religiosità online ai tempi del Covid-19
Rosa Scardigno
;
2021-01-01
Abstract
Il periodo di restrizioni legato al Covid-19 ha rappresentato un’occasione unica per studiare fenomeni sociali inediti: ciò che prima era una possibilità, come svolgere attività online, si tramuta in una condizione coatta per poter soddisfare i bisogni di socialità e di ricerca di senso. Partendo dalla riflessione sui temi dell’interazione mediata, della presenza sociale e della religiosità online, il presente lavoro offre un contributo di ricerca, mediante l’analisi del caso di una comunità religiosa evangelica, finalizzato ad indagare la molteplicità delle dinamiche che possono originarsi nel passaggio da un contesto «reale» a quello «virtuale». Le parole dei partecipanti – raccolte mediante intervista al Pastore e focus group con i membri della comunità religiosa – consentono di ricostruire le fasi di implementazione dell’attività online, l’ambivalenza legata alla «presenza sociale» nonché le opportunità e limiti del culto online, riflessioni dalle quali emerge la definizione del luogo di culto come cronotopo unico per un’esperienza religiosa autentica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
