Questo articolo analizza criticamente la pretesa, condivisa dalle teorie sui beni comuni e da quelle sul “comune al singolare”, di superare la bipartizione del diritto in pubblico e privato, propria della modernità, ma ritenuta incapace di cogliere la portata innovativa dei commons o le trasformazioni avvenute nell’economia globale. La tesi qui sostenuta è che le battaglie in difesa dei beni comuni o per un nuovo “diritto del comune” hanno invece ancora bisogno di questa “vecchia dicotomia” per descrivere i nuovi rapporti di forza tra le organizzazioni private e quelle pubbliche, soprattutto da quando il nuovo diritto globale sembra aver messo definitivamente in crisi quell’“alleanza forzata” tra stato e capitale da cui secondo Weber ha preso le mosse il capitalismo moderno.
Pubblico, privato, comune
PUPOLIZIO, IVAN
2014-01-01
Abstract
Questo articolo analizza criticamente la pretesa, condivisa dalle teorie sui beni comuni e da quelle sul “comune al singolare”, di superare la bipartizione del diritto in pubblico e privato, propria della modernità, ma ritenuta incapace di cogliere la portata innovativa dei commons o le trasformazioni avvenute nell’economia globale. La tesi qui sostenuta è che le battaglie in difesa dei beni comuni o per un nuovo “diritto del comune” hanno invece ancora bisogno di questa “vecchia dicotomia” per descrivere i nuovi rapporti di forza tra le organizzazioni private e quelle pubbliche, soprattutto da quando il nuovo diritto globale sembra aver messo definitivamente in crisi quell’“alleanza forzata” tra stato e capitale da cui secondo Weber ha preso le mosse il capitalismo moderno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.