Questo contributo disegna per la prima volta il quadro insediativo in età antica del territorio di Acquaviva delle Fonti (Bari), comprensorio esteso sulle prime balze delle Murge centro-meridionali. Lo studio affronta, in particolare, la disamina sistematica e contestuale dei significativi e inediti materiali archeologici acquisiti durante ‘raccolte mirate’ e ‘ricognizioni asistematiche’ svolte nel 1998 e commissionate dalla locale Amministrazione Comunale per finalità di comprensione diacronica e di controllo attivo dello spazio rurale e urbano. La consistenza disomogenea di questa importante eppure finora negletta documentazione ha dunque imposto il necessario sforzo di inquadrarne il datum entro una matrice logica capace di standardizzare forma redazionale e contenuto storico delle notizie attinte, in modo da verificare e valorizzare sia la intrinseca gerarchia della risorsa informativa sia la diversa capacità del potenziale conoscitivo. L’indagine segue l’approccio diagnostico interdisciplinare, prevede l’esame dell’intero paniere di fonti e considera la relazione tra ambiti di rinvenimento e diatesi tipo-cronologica delle evidenze in associazione, così da lumeggiare carattere, funzione e articolazione organizzativa del palinsesto antropico considerato. Il percorso progettuale, appena intrapreso nell’ottica della ‘archeologia pubblica’, intende peraltro sollecitare un solido dialogo tra Enti Locali, compagine sociale e Istituzioni preposte alla ricerca e alla tutela del patrimonio culturale, così da impostare strumenti condivisi di gestione e comunicazione delle conoscenze e da concordare buone pratiche nelle strategie di pianificazione paesaggistica.

Acquaviva delle Fonti. Archeologia e territorio

Fioriello, Custode Silvio
2021-01-01

Abstract

Questo contributo disegna per la prima volta il quadro insediativo in età antica del territorio di Acquaviva delle Fonti (Bari), comprensorio esteso sulle prime balze delle Murge centro-meridionali. Lo studio affronta, in particolare, la disamina sistematica e contestuale dei significativi e inediti materiali archeologici acquisiti durante ‘raccolte mirate’ e ‘ricognizioni asistematiche’ svolte nel 1998 e commissionate dalla locale Amministrazione Comunale per finalità di comprensione diacronica e di controllo attivo dello spazio rurale e urbano. La consistenza disomogenea di questa importante eppure finora negletta documentazione ha dunque imposto il necessario sforzo di inquadrarne il datum entro una matrice logica capace di standardizzare forma redazionale e contenuto storico delle notizie attinte, in modo da verificare e valorizzare sia la intrinseca gerarchia della risorsa informativa sia la diversa capacità del potenziale conoscitivo. L’indagine segue l’approccio diagnostico interdisciplinare, prevede l’esame dell’intero paniere di fonti e considera la relazione tra ambiti di rinvenimento e diatesi tipo-cronologica delle evidenze in associazione, così da lumeggiare carattere, funzione e articolazione organizzativa del palinsesto antropico considerato. Il percorso progettuale, appena intrapreso nell’ottica della ‘archeologia pubblica’, intende peraltro sollecitare un solido dialogo tra Enti Locali, compagine sociale e Istituzioni preposte alla ricerca e alla tutela del patrimonio culturale, così da impostare strumenti condivisi di gestione e comunicazione delle conoscenze e da concordare buone pratiche nelle strategie di pianificazione paesaggistica.
2021
978-88-7228-972-3
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