Il presente lavoro ha lo scopo di analizzare attraverso i dati dei Conti Pubblici Territoriali (CPT) come si è articolata la spesa del settore degli “altri trasporti” in Italia, il quale comprende le spese “per la realizzazione, il funzionamento, l’utilizzo e la manutenzione di infrastrutture per il trasporto ferroviario, marittimo, aereo, lacuale e fluviale, compresi i porti, gli aeroporti, le stazioni, gli interporti; la vigilanza e regolamentazione dell’utenza (registrazioni, autorizzazioni, ispezioni, regolamentazioni sulla sicurezza, condizioni dei mezzi di trasporto, indagini sugli incidenti), della concessione di licenze, dell’approvazione delle tariffe per il servizio di trasporto. Comprende le spese connesse al finanziamento e alla gestione di linee di trasporto pubblico, anche su strada, nonché le sovvenzioni per l’esercizio e le strutture delle ferrovie in concessione.” I soggetti che i CPT includono sono non solo le Pubbliche Amministrazioni (Amministrazioni centrali, regionali e locali) ma anche tutti gli enti appartenenti alla componente allargata del settore pubblico, tra cui le società partecipate (Imprese pubbliche nazionali e locali). Le domande di ricerca si sono focalizzate principalmente sull’individuazione di quanto sia stata la spesa effettuata sul territorio, quanto sia stata la spesa per investimenti e di quali siano stati i soggetti erogatori della spesa stessa, per concludere con un approfondimento su particolari soggetti, le Imprese pubbliche locali, che nel settore oggetto di studio ricoprono particolare rilevanza. I dati di spesa (spesa primaria corrente; spesa in conto capitale e spesa primaria totale) sono stati opportunamente nettizzati dalle partite finanziarie e deflazionati a prezzi 2015, al fine di poter approssimare meglio l’effettiva parte di spesa erogata per beni, servizi e investimenti. Il periodo oggetto di studio è stato quello 2000-2018. Per quanto attiene ai risultati, la spesa primaria totale netta a prezzi costanti ha fatto emergere come a livello territoriale pro capite esistano evidenti divari, mentre a livello dimensionale le regioni di minori dimensioni parrebbero, in linea generale, soffrire di una sorta di diseconomia di scala che le porta a registrare livelli di spesa più elevati rispetto a quelle più popolose. Per quanto attiene all’analisi della spesa in conto capitale netta a prezzi costanti si è registrato invece come tra il 2000 e il 2013 la Macro-area del Centro Italia si sia distinta per i livelli di spesa più alti e di come successivamente fino al 2018 si sia registrata un progressivo avvicinamento e convergenza dei risultati delle varie Macro-aree. Globalmente, tuttavia, il valore degli investimenti dal 2000 al 2018 è sceso a livello nazionale. Rispetto ai soggetti erogatori è stato possibile notare un’evidenza diversa a seconda del tipo di spesa, con un’incidenza maggiore delle Imprese pubbliche locali nel Nord, Mezzogiorno e complessivamente a livello nazionale e delle Imprese pubbliche nazionali nel Centro per quanto riguarda la spesa primaria corrente netta a prezzi costanti; una netta maggiore incidenza delle Imprese pubbliche nazionali per quanto riguarda sia la spesa in conto capitale netta a prezzi costanti e quella primaria totale netta a prezzi costanti per tutte le Macro-Aree e per il totale nazionale. Infine, l’analisi di dettaglio sulle Imprese pubbliche locali ha evidenziato come il settore degli “Altri trasporti” sia caratterizzato da un elevato livello di concentrazione per cui la spesa regionale delle di tali imprese è sostenuta da pochi “campioni” regionali ovverosia da società partecipate da Amministrazioni territoriali di grandi dimensioni. È emerso come quasi in ciascuna regione vi sia almeno un’impresa pubblica attiva nel settore “Altri trasporti” di grandi dimensioni e che effettua una significativa quota di spesa pubblica.

I dati di fonte CPT

sciancalepore claudio;
2020-01-01

Abstract

Il presente lavoro ha lo scopo di analizzare attraverso i dati dei Conti Pubblici Territoriali (CPT) come si è articolata la spesa del settore degli “altri trasporti” in Italia, il quale comprende le spese “per la realizzazione, il funzionamento, l’utilizzo e la manutenzione di infrastrutture per il trasporto ferroviario, marittimo, aereo, lacuale e fluviale, compresi i porti, gli aeroporti, le stazioni, gli interporti; la vigilanza e regolamentazione dell’utenza (registrazioni, autorizzazioni, ispezioni, regolamentazioni sulla sicurezza, condizioni dei mezzi di trasporto, indagini sugli incidenti), della concessione di licenze, dell’approvazione delle tariffe per il servizio di trasporto. Comprende le spese connesse al finanziamento e alla gestione di linee di trasporto pubblico, anche su strada, nonché le sovvenzioni per l’esercizio e le strutture delle ferrovie in concessione.” I soggetti che i CPT includono sono non solo le Pubbliche Amministrazioni (Amministrazioni centrali, regionali e locali) ma anche tutti gli enti appartenenti alla componente allargata del settore pubblico, tra cui le società partecipate (Imprese pubbliche nazionali e locali). Le domande di ricerca si sono focalizzate principalmente sull’individuazione di quanto sia stata la spesa effettuata sul territorio, quanto sia stata la spesa per investimenti e di quali siano stati i soggetti erogatori della spesa stessa, per concludere con un approfondimento su particolari soggetti, le Imprese pubbliche locali, che nel settore oggetto di studio ricoprono particolare rilevanza. I dati di spesa (spesa primaria corrente; spesa in conto capitale e spesa primaria totale) sono stati opportunamente nettizzati dalle partite finanziarie e deflazionati a prezzi 2015, al fine di poter approssimare meglio l’effettiva parte di spesa erogata per beni, servizi e investimenti. Il periodo oggetto di studio è stato quello 2000-2018. Per quanto attiene ai risultati, la spesa primaria totale netta a prezzi costanti ha fatto emergere come a livello territoriale pro capite esistano evidenti divari, mentre a livello dimensionale le regioni di minori dimensioni parrebbero, in linea generale, soffrire di una sorta di diseconomia di scala che le porta a registrare livelli di spesa più elevati rispetto a quelle più popolose. Per quanto attiene all’analisi della spesa in conto capitale netta a prezzi costanti si è registrato invece come tra il 2000 e il 2013 la Macro-area del Centro Italia si sia distinta per i livelli di spesa più alti e di come successivamente fino al 2018 si sia registrata un progressivo avvicinamento e convergenza dei risultati delle varie Macro-aree. Globalmente, tuttavia, il valore degli investimenti dal 2000 al 2018 è sceso a livello nazionale. Rispetto ai soggetti erogatori è stato possibile notare un’evidenza diversa a seconda del tipo di spesa, con un’incidenza maggiore delle Imprese pubbliche locali nel Nord, Mezzogiorno e complessivamente a livello nazionale e delle Imprese pubbliche nazionali nel Centro per quanto riguarda la spesa primaria corrente netta a prezzi costanti; una netta maggiore incidenza delle Imprese pubbliche nazionali per quanto riguarda sia la spesa in conto capitale netta a prezzi costanti e quella primaria totale netta a prezzi costanti per tutte le Macro-Aree e per il totale nazionale. Infine, l’analisi di dettaglio sulle Imprese pubbliche locali ha evidenziato come il settore degli “Altri trasporti” sia caratterizzato da un elevato livello di concentrazione per cui la spesa regionale delle di tali imprese è sostenuta da pochi “campioni” regionali ovverosia da società partecipate da Amministrazioni territoriali di grandi dimensioni. È emerso come quasi in ciascuna regione vi sia almeno un’impresa pubblica attiva nel settore “Altri trasporti” di grandi dimensioni e che effettua una significativa quota di spesa pubblica.
2020
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