La concessione della Costituzione di Cadice al regno delle Due Sicilie nel luglio 1820 diede avvio ad un ampio dibattito sul suo adattamento alla realtà napoletana di cui si sarebbe dovuto occupare il Parlamento Nazionale. In attesa della convocazione di tale assemblea rappresentativa, la stampa rivoluzionaria iniziò a divulgare proposte, critiche e suggerimenti che avrebbero dovuto rappresentare un esempio ed una guida per i neo deputati eletti. In tale ottica, fiorì la pubblicazione di catechismi costituzionali e di progetti sulle possibili modifiche da apportare al testo gaditano, che proponevano soluzioni diverse sui temi della limitazione dei poteri del re, della libertà di culto, della riforma della giustizia e delle amministrazioni provinciali. Passata la questione al vaglio del Parlamento, i deputati orientarono le loro scelte all’idea di non stravolgere il dettato costituzionale e di intervenire soltanto nell’adattamento dei nomi e dei luoghi e nella introduzione di correttivi rivolti a conservare l’impianto istituzionale e codicistico introdotto nel Regno di Napoli fino al 1819, che non poteva essere cancellato.

The granting of the Cadiz Constitution to the kingdom of Two Sicilies in July 1820 started off a wide debate on its adaptation to the Neapolitan reality which should have been dealt with by the National Parliament. Pending the convocation of such as the representative assembly, the revolutionary press started to disseminate proposals, criticisms and suggestions which should embody an example and provide guidance for the newly elected members of Parliament. In this perspective, the publication of constitutional catechisms and projects on the possible changes to be made to the Gaditan text flourished, which proposed different solutions on the themes of the limitation of the king’s powers, freedom of worship, reform of justice and provincial administrations. When the matter was brought before Parliament, the deputies directed their choices towards the idea of not distorting the constitutional dictates and of intervening only in the adaptation of names and places and in the introduction of corrective measures aimed at preserving the institutional and codicistic structure introduced in the Kingdom of Naples until 1819, which could not be cancelled.

«Le nostre circostanze son ben diverse da quelle di Spagna». I caratteri originali della costituzione napoletana del 1820

stefano vinci
2020-01-01

Abstract

La concessione della Costituzione di Cadice al regno delle Due Sicilie nel luglio 1820 diede avvio ad un ampio dibattito sul suo adattamento alla realtà napoletana di cui si sarebbe dovuto occupare il Parlamento Nazionale. In attesa della convocazione di tale assemblea rappresentativa, la stampa rivoluzionaria iniziò a divulgare proposte, critiche e suggerimenti che avrebbero dovuto rappresentare un esempio ed una guida per i neo deputati eletti. In tale ottica, fiorì la pubblicazione di catechismi costituzionali e di progetti sulle possibili modifiche da apportare al testo gaditano, che proponevano soluzioni diverse sui temi della limitazione dei poteri del re, della libertà di culto, della riforma della giustizia e delle amministrazioni provinciali. Passata la questione al vaglio del Parlamento, i deputati orientarono le loro scelte all’idea di non stravolgere il dettato costituzionale e di intervenire soltanto nell’adattamento dei nomi e dei luoghi e nella introduzione di correttivi rivolti a conservare l’impianto istituzionale e codicistico introdotto nel Regno di Napoli fino al 1819, che non poteva essere cancellato.
2020
The granting of the Cadiz Constitution to the kingdom of Two Sicilies in July 1820 started off a wide debate on its adaptation to the Neapolitan reality which should have been dealt with by the National Parliament. Pending the convocation of such as the representative assembly, the revolutionary press started to disseminate proposals, criticisms and suggestions which should embody an example and provide guidance for the newly elected members of Parliament. In this perspective, the publication of constitutional catechisms and projects on the possible changes to be made to the Gaditan text flourished, which proposed different solutions on the themes of the limitation of the king’s powers, freedom of worship, reform of justice and provincial administrations. When the matter was brought before Parliament, the deputies directed their choices towards the idea of not distorting the constitutional dictates and of intervening only in the adaptation of names and places and in the introduction of corrective measures aimed at preserving the institutional and codicistic structure introduced in the Kingdom of Naples until 1819, which could not be cancelled.
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