Questo scritto ha lo scopo di presentare le prime linee di una ricerca intorno al diritto commerciale e alla sua giurisdizione nell’Italia meridionale. Il Codice per lo Regno delle Due Sicilie del 1819, pur uniformandosi sostanzialmente alla legislazione privatistica precedente, contribuì a configurare una giurisdizione ibrida con l’interazione, in materia di commercio, di organismi ad hoc, istituiti discrezionalmente dal re, e dei giudici civili. Tale sistema risentì, con tutta probabilità, della condizione di subordinazione in cui versava il diritto commerciale del Regno rispetto al diritto civile, sul piano scientifico e didattico, oltre che normativo. Si tratta di una questione trascurata che merita, invece, una maggiore attenzione e un’indagine più approfondita. Un riflesso concreto di questo sistema giurisdizionale ibrido si osserva in Terra di Bari. Qui, fino al 1859, le cause commerciali furono devolute alla cognizione dei giudici di circondario e del Tribunale civile di Trani e solo negli ultimi anni del regno borbonico ad un Tribunale d’eccezione. Fatto che induce l’ipotesi di una tendenziale difformità delle pronunce rese dai due organi, con probabili effetti sullo sviluppo del commercio e dell’industria di questa provincia.
This paper aims to present the first lines of research on commercial law and its jurisdiction in Southern Italy. The Code for the Kingdom of the Two Sicilies of 1819, while substantially conforming to previous private law, helped to configure a hybrid jurisdiction in matters of commerce between civil courts and specific bodies, set up at the King’s discretion. This system was probably influenced by the subordination of the commercial law to civil law, from a scientific, educational and normative point of view. This is a neglected issue that deserves, instead, greater attention and deepening. A concrete reflection of this hybrid jurisdictional system can be observed, for example, in the province of «Terra di Bari». Here, until 1859, commercial cases were devolved to the knowledge of the judges of the district and the Civil Court of Trani and only in the last years of the Bourbon kingdom to an exceptional court. It induces the hypothesis of a discrepancy in the two different stylus iudicandi, with probable effects on the development of trade and industry in this province.
NELL’ETÀ DEL CODICE PER LO REGNO DELLE DUE SICILIE: ANCILLARITÀ DELLE LEGGI DI ECCEZIONE E GIURISDIZIONE COMMERCIALE IBRIDA. PRIME LINEE DI UNA RICERCA
Gaia masiello
2020-01-01
Abstract
Questo scritto ha lo scopo di presentare le prime linee di una ricerca intorno al diritto commerciale e alla sua giurisdizione nell’Italia meridionale. Il Codice per lo Regno delle Due Sicilie del 1819, pur uniformandosi sostanzialmente alla legislazione privatistica precedente, contribuì a configurare una giurisdizione ibrida con l’interazione, in materia di commercio, di organismi ad hoc, istituiti discrezionalmente dal re, e dei giudici civili. Tale sistema risentì, con tutta probabilità, della condizione di subordinazione in cui versava il diritto commerciale del Regno rispetto al diritto civile, sul piano scientifico e didattico, oltre che normativo. Si tratta di una questione trascurata che merita, invece, una maggiore attenzione e un’indagine più approfondita. Un riflesso concreto di questo sistema giurisdizionale ibrido si osserva in Terra di Bari. Qui, fino al 1859, le cause commerciali furono devolute alla cognizione dei giudici di circondario e del Tribunale civile di Trani e solo negli ultimi anni del regno borbonico ad un Tribunale d’eccezione. Fatto che induce l’ipotesi di una tendenziale difformità delle pronunce rese dai due organi, con probabili effetti sullo sviluppo del commercio e dell’industria di questa provincia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
