Tra XV e XVI secolo Ancona e Ragusa erano importanti punti di passaggio di un asse commerciale che collegava Costantinopoli alle grandi città italiane e all’Europa centrale. In particolare nella seconda metà del Cinquecento si osservò, nel capoluogo dorico, una graduale crescita delle importazioni dal Levante. Sfruttando la congiuntura economica favorevole alcuni mercanti ragusei decisero di trasferirsi nella città pontificia per fondare agenzie commerciali in grado di smistare i carichi che venivano spediti dalla madrepatria e, nel contempo, di curare l’approvvigionamento di merci destinate alla Repubblica. Dall’analisi della documentazione contabile appartenuta a mercanti di Ragusa si ricavano importanti informazioni sull’operato dei ragusei ad Ancona e sull’attività che essi svolgevano in un mercato che comprendeva, oltre alle Marche, anche ampie aree della Toscana, del Lazio e della Romagna.
Reti mercantili in Adriatico: i ragusei ad Ancona nella seconda metà del Cinquecento
DELL'OSA DARIO
2013-01-01
Abstract
Tra XV e XVI secolo Ancona e Ragusa erano importanti punti di passaggio di un asse commerciale che collegava Costantinopoli alle grandi città italiane e all’Europa centrale. In particolare nella seconda metà del Cinquecento si osservò, nel capoluogo dorico, una graduale crescita delle importazioni dal Levante. Sfruttando la congiuntura economica favorevole alcuni mercanti ragusei decisero di trasferirsi nella città pontificia per fondare agenzie commerciali in grado di smistare i carichi che venivano spediti dalla madrepatria e, nel contempo, di curare l’approvvigionamento di merci destinate alla Repubblica. Dall’analisi della documentazione contabile appartenuta a mercanti di Ragusa si ricavano importanti informazioni sull’operato dei ragusei ad Ancona e sull’attività che essi svolgevano in un mercato che comprendeva, oltre alle Marche, anche ampie aree della Toscana, del Lazio e della Romagna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.