Le ICT offrono nuove opportunità di ripensare e ridisegnare il modo in cui il patrimonio culturale è stato immaginato e fruito. La partecipazione e la connessione da un lato e la personalizzazione, la ricontestualizzazione e l’interazione immersiva dall’altro, sono elementi chiave del cambiamento che si sta verificando nel campo del patrimonio culturale e delle istituzioni tradizionalmente associate a esso. Come sostenuto da de Kerckhove “con l’integrazione di contenuti virtuali nell’ambiente reale è possibile consentire agli utenti di vivere un’esperienza immersiva e coinvolgente” (de Kerckhove, 2010, p. 18).Se adottiamo questo punto di partenza trasferendolo nel campo della didattica museale, dobbiamo porre al centro della nostra riflessione il visitatore (Nardi, 2011); i big data, l’intelligenza artificiale possono essere utilizzati per adattare e personalizzare l’esperienza del museo dove nuovi approcci interattivi. attraverso le “Human machine” e avanzate tecnologie immersive, consentono oggi la rappresentazione e l’aumento del mondo fisico generando sensazioni multisensoriali e coinvolgenti (Falk e Dierking, 2008).La ricerca che si presenta costituisce una sorprendente esperienza di innovazione attraverso l’uso della tecnologia digitale nell’ambiente museale e culturale. L’obiettivo è quello di identificare strategie innovative per la riscoperta e il rilancio di nuove possibilità legate al patrimonio culturale che possano generare benefici in ambito culturale, sociale ed economico prospettando attraverso le ICT percorsi educativi importanti per avvicinare i giovani all’apprendimento e al recupero della propria tradizione culturale.Il progetto di ricerca (vedrà la sua conclusione a breve con l’ultimazione del sesto Work Package) si intitola “PALIMPSEST – acronimo di “Post ALphabetical Interactive Museum using Participatory, Space-Embedded, Story-Telling” – cofinanziato dal Programma Interreg V-A Grecia-Italia 2014/2020 dall’Unione Europea, dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (ERDDF) e dai Fondi Nazionali di Grecia e Italia. Il progetto rappresenta il risultato del lavoro congiunto del Centro per l’Apprendimento Permanente (CAP) dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, della Provincia di Lecce per l’Italia, della Facoltà di Belle Arti dell’Università di Ioannina (lead partner) e della Regione dell’Epiro per la Grecia. Il progetto mira alla valorizzazione del patrimonio culturale attraverso l’uso di tecnologie digitali in grado di restituire alle nuove generazioni – filtrate dalla sensibilità di artisti – i racconti, le storie e le tradizioni del passato, rendendole fruibili open-air negli spazi pubblici urbani.
CT offers new opportunities to rethink and redesign the way in which cultural heritage has been imagined and enjoyed. Participation and connection on the one hand, and personalization, recontextualization and immersive interaction on the other, are key elements of the change that is taking place in the field of cultural heritage and the institutions traditionally associated with it. As argued by de Kerckhove "with integration of virtual content in the real environment it is possible to allow users to live an immersive and engaging experience "(de Kerckhove, 2010, p. 18). If we adopt this starting point by transferring it in the field of museum education, we must place the visitor at the center of our reflection (Nardi, 2011); big data, artificial intelligence can be used to adapt and personalize the museum experience where new interactive approaches. through the "Human machine" and advanced immersive technologies, today allow the representation and the increase of the physical world by generating multisensory and engaging sensations (Falk and Dierking, 2008). a surprising experience of innovation through the use of digital technology in the museum and cultural environment. The goal is to identify innovative strategies for the rediscovery and relaunch of new possibilities linked to cultural heritage that can generate benefits in the cultural, social and economic spheres by envisaging important educational paths through ICT to bring young people closer to learning and recovering their cultural tradition (will see its conclusion shortly with the completion of the sixth Work Package) is titled "PALIMPSEST - acronym for" Post ALphabetical Interactive Museum using Participatory, Space-Embedded, Story-Telling "- co-financed by the Interreg V-A Greece-Italy 2014/2020 Program from the European Union, the European Regional Development Fund (ERDDF) and the National Funds of Greece and Italy. The project is the result of the joint work of the Center for Lifelong Learning (CAP) of the University of Bari Aldo Moro, the Province of Lecce for Italy, the Faculty of Fine Arts of the University of Ioannina (lead partner) and the Epirus Region for Greece. The project aims to enhance the cultural heritage through the use of digital technologies capable of returning to the new generations - filtered by the sensitivity of artists - the stories, stories and traditions of the past, making them usable open-air in the spaces urban public.
PALIMPSEST (Post ALphabetical Interactive Museum using Participatory, Space-Embedded, Story-Telling): le ICT per ridisegnare e promuovere il patrimonio culturale.
Alberto Fornasari
2020-01-01
Abstract
Le ICT offrono nuove opportunità di ripensare e ridisegnare il modo in cui il patrimonio culturale è stato immaginato e fruito. La partecipazione e la connessione da un lato e la personalizzazione, la ricontestualizzazione e l’interazione immersiva dall’altro, sono elementi chiave del cambiamento che si sta verificando nel campo del patrimonio culturale e delle istituzioni tradizionalmente associate a esso. Come sostenuto da de Kerckhove “con l’integrazione di contenuti virtuali nell’ambiente reale è possibile consentire agli utenti di vivere un’esperienza immersiva e coinvolgente” (de Kerckhove, 2010, p. 18).Se adottiamo questo punto di partenza trasferendolo nel campo della didattica museale, dobbiamo porre al centro della nostra riflessione il visitatore (Nardi, 2011); i big data, l’intelligenza artificiale possono essere utilizzati per adattare e personalizzare l’esperienza del museo dove nuovi approcci interattivi. attraverso le “Human machine” e avanzate tecnologie immersive, consentono oggi la rappresentazione e l’aumento del mondo fisico generando sensazioni multisensoriali e coinvolgenti (Falk e Dierking, 2008).La ricerca che si presenta costituisce una sorprendente esperienza di innovazione attraverso l’uso della tecnologia digitale nell’ambiente museale e culturale. L’obiettivo è quello di identificare strategie innovative per la riscoperta e il rilancio di nuove possibilità legate al patrimonio culturale che possano generare benefici in ambito culturale, sociale ed economico prospettando attraverso le ICT percorsi educativi importanti per avvicinare i giovani all’apprendimento e al recupero della propria tradizione culturale.Il progetto di ricerca (vedrà la sua conclusione a breve con l’ultimazione del sesto Work Package) si intitola “PALIMPSEST – acronimo di “Post ALphabetical Interactive Museum using Participatory, Space-Embedded, Story-Telling” – cofinanziato dal Programma Interreg V-A Grecia-Italia 2014/2020 dall’Unione Europea, dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (ERDDF) e dai Fondi Nazionali di Grecia e Italia. Il progetto rappresenta il risultato del lavoro congiunto del Centro per l’Apprendimento Permanente (CAP) dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, della Provincia di Lecce per l’Italia, della Facoltà di Belle Arti dell’Università di Ioannina (lead partner) e della Regione dell’Epiro per la Grecia. Il progetto mira alla valorizzazione del patrimonio culturale attraverso l’uso di tecnologie digitali in grado di restituire alle nuove generazioni – filtrate dalla sensibilità di artisti – i racconti, le storie e le tradizioni del passato, rendendole fruibili open-air negli spazi pubblici urbani.File | Dimensione | Formato | |
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